Online L’agricoltura italiana conta 2020

Di   8 Febbraio 2021

Disponibile on line il rapporto Agricoltura italiana conta 2020 del Crea. Il settore si conferma strategico per l’economia. Cresce ancora il contoterzismo: oggi vale 3.210 milioni di euro

L’opuscolo L’agricoltura italiana conta 2020 da 33 anni fornisce un quadro sintetico ma completo dei diversi fattori che definiscono il ruolo del settore primario in una economia avanzata, informa un comunicato.
Dalla pubblicazione, realizzata dal centro di politiche e bioeconomia del Crea, si conferma, anche in un anno così difficile, il peso del sistema agroalimentare italiano nell’economia del paese, la sua funzione mitigatrice rispetto ai cambiamenti climatici, le diverse declinazioni degli asset strategici (made in Italy, alimentare di qualità, biologico) e la componente della diversificazione.

La riprova arriva anche dal confronto con l’Ue, dove l’agricoltura italiana è prima per valore aggiunto e terza per produzione lorda vendibile. A fronte di questi risultati, l’Italia riceve il 10,6% del totale delle risorse ue della Pac, posizionandosi al quarto posto dopo Francia, Spagna e Germania.

IN SINTESI

I dati si riferiscono al 2019 e, per quello che si è rusciti a fare, al 2020. I dati mostrano un settore agricolo nazionale complessivamente in buona salute e in controtendenza rispetto al contesto economico recessivo.
Il valore della produzione dell’insieme di agricoltura, silvicoltura e pesca, pari a 61,6 miliardi di euro correnti, aumenta lievemente grazie al buon andamento dei prezzi dei prodotti venduti (+1,1%), a fronte però di un modesto calo del volume (-0,7%), avvenuto per effetto della componente vegetale, legnose e foraggere, il cui risultato produttivo è stato fortemente influenzato da un andamento climatico instabile che ha favorito la diffusione di alcuni agenti parassitari.

Il cambiamento climatico in atto, con temperature superiori alla media ed eventi meteorici stremi e intensi, preoccupa sempre più tutti gli operatori coinvolti e rende il nostro sistema agricolo particolarmente vulnerabile.

L’industria alimentare ha evidenziato un andamento tra i più dinamici dell’economia complessiva, segnando un aumento del valore aggiunto del 2,7%, con un valore assoluto pari a 30.035 milioni di euro. Ciò ha consentito al complesso del comparto agroalimentare (agricoltura più industria alimentare) di segnare un aumento del valore aggiunto dell’1%, elevando a quota 4,1% il suo contributo all’interno dell’economia nazionale.

Gli occupati in agricoltura sono aumentati lievemente (+0,2%) ma è diminuita la quantità di lavoro in termini di unità standard, per un minor apporto della componente autonoma (-0,3%) che continua il suo lento ridimensionamento.

Le stime relative alla prima metà del 2020 mettono in evidenza come le azioni stabilite dal governo al fine di contenere la diffusione del Covid-19 abbiano avuto un effetto più attenuato sul settore: la riduzione degli occupati agricoli si è attestata sul 2,4%, contro il -3,6% dell’economia nel suo complesso.

È proseguito anche nel 2019 il buon andamento dell’export agroalimentare, con 43,8 miliardi di euro (+4,4%), e migliorato il deficit della bilancia agroalimentare, sceso per la prima volta sotto il miliardo di euro (-708 milioni). La componente del made in Italy rappresenta il 73,6% dell’export agroalimentare del nostro paese.

Sul fronte della sostenibilità ambientale…

gli ultimi dati mostrano come il settore agricolo contribuisca sempre più al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, non solo in modo diretto, riducendo le emissioni dannose, ma anche attraverso l’assorbimento di CO2 atmosferica. A questo risultato si giunge non solo grazie al contributo delle foreste ma anche per i cambiamenti di uso del suolo e per la maggiore diffusione di pratiche colturali più sostenibili come il biologico e l’agricoltura conservativa.

Crescono le attività connesse

Si conferma ancora una volta vivace la dinamica della componente non strettamente agricola delle attività aziendali, che viene definita come “diversificazione”: il valore congiunto della produzione delle attività di supporto e secondarie ha ormai consolidato l’incidenza del 20% sulla produzione agricola totale.
Le aziende agricole, di fronte ai rischi derivanti dalle pressioni esterne e dai cambiamenti del contesto socioeconomico, rafforzano sempre di più i servizi e le attività non strettamente agricole. Alla dinamica positiva hanno contribuito soprattutto le attività di supporto, tra le quali le attività di contoterzismo segnano un ulteriore rafforzamento (+1,7%), e la prima lavorazione dei prodotti agricoli, che torna a crescere (+3%). Tra le attività secondarie, si conferma il ruolo di primo piano della produzione di energia da fonti rinnovabili, che tuttavia mostra una flessione; mentre cresce del 3,3% il valore della produzione agricola legato all’attività agrituristica e a quelle minori ad essa collegate. Da segnalare anche la crescita significativa delle attività di vendita diretta.

Il valore del contoterzismo

Il Crea stima il valore del contoterzismo in 3.210 milioni di euro con una crescita dell’1,7% tra il 2018 e il 2019. Nel complesso delle attività secondarie di supporto al reddito, il contoterzismo incide per il 45,8%