Pac ‘23-’27 e mercati – II parte: l’innovazione

Di   19 Gennaio 2022

Attraverso la sostenibilità ambientale, la Politica agricola comune accelera la marcia verso la rivoluzione tecnologica e la nuova agricoltura fatta di trattori sempre più high tech e strumentazioni di precision farming

Palazzo Rasponi di Ravenna era l’elegante cornice del convegno “Nuova Pac 2023-2027 e mercato agricolo”, organizzato da Uncai e Apimai Ravenna con la collaborazione di Topcon agriculture, Argo Tractors (marchi Landini, McCormick e Valpadana) e Consorzio agrario di Ravenna. Era il 10 gennaio, l’avanzata dei contagi, anche se non preoccupanti, ha suggerito di far svolgere l’incontro a porte chiuse, lasciando che gli spettatori si collegassero da remoto attraverso le piattaforme messe a disposizione da Agrilinea Tv (su www.agrilineatv.it è possibile rivedere il convegno).

Per i contoterzisti erano presenti, naturalmente, il presidente nazionale Uncai, Aproniano Tassinari, e il presidente dell’associazione Apimai di Ravenna, Roberto Tamburini. Roberto Scozzoli, direttore di Apimai e direttore tecnico Uncai, ha aperto l’incontro spiegando la scelta di incentrare la discussione su tre aspetti, strettamente correlati fra loro, mercati agricoli, Pac ‘23-’27 e innovazione tecnologica.

“La nuova Pac penalizza i cereali e con questi anche i contoterzisti che lavorano soprattutto con le mietitrebbie”, ha detto a un certo punto Roberto Tamburini. “Ci auguriamo che almeno il mercato e i prezzi ci diano ragione”.

“Si tratta di una scelta politica chiara”, la risposta del professore Angelo Frascarelli: “Meglio premiare la zootecnia che attiva anche una domanda di cereali, mangimi e crea occupazione. Oggi, anche grazie ai contoterzisti, in 5 ore all’anno si fa un ettaro di grano”. La scelta politica cui faceva riferimento il presidente di Ismea è quella di favorire la zootecnia (e la risicoltura) al nord, mentre l’olivicoltura, le leguminose e gli agrumi al sud. “Si creerà una nuova competitività tra le colture”. Per guadagnare diventa fondamentale saper investire in innovazioni tecnologiche e nei mercati agricoli e, naturalmente, aumentare le rese.

Roberto Tamburini
Angelo Frascarelli

TECNOLOGIA

I trattori high tech, come i McCormick di Argo Tractors (della famiglia Morra), e gli strumenti di precision farming, come quelli di Topcon Agriculture, richiedono un approccio al campo e alle lavorazione sempre più professionale, pane per i contoterzisti.

“L’innovazione presente sui trattori non deve essere ridondante e superflua, perché c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia sono alla portata di tutti. La tecnologia di un trattore high tech deve essere costruita attorno all’uomo, deve essere semplice, intuitiva e soprattutto utilizzabile da tutti”, ha specificato Mario Danieli, country manager Italia di Argo Tractors (marchio italiano e unico costruttore che produce in Italia un trattore da 300 cv).

Mario Danieli

Indicazione importantissima, perché non di rado capita che si acquisti un trattore di ultima generazione con strumentazioni tanto avanzate quanto complicate e inutilizzabili: un potenziale che non si scarica sui campi e che purtroppo resta inceppato tra gli ingranaggi del mezzo.

“Se sappiamo che per fare un ettaro di grano occorrono 5 ore all’anno, quante ore servono per un ettaro di cipolla?” Si è chiesto Marco Miserochi, country manager Italia di Topcon Agriculture, leader mondiale in strumentazioni di precision farming, scelte da oltre 400 costruttori di macchine agricole nel mondo. “I sussidi della Pac si devono basare su questo, su ciò che serve per produrre qualcosa, per sapere con esattezza cosa serva per essere competitivi”.

Marco Miserocchi
Il sistema TAP – Topcon Agriculture Platform. Una piattaforma aperta che supporta la gestione dei dati direttamente dal campo, attraverso l’analisi e la consegna di risultati utilizzabili direttamente dalla macchina. I dati vengono presentati attraverso una visualizzazione ricca e facile di utilizzo.

Per mantenere una produttività elevata è necessario “massimizzare la precisione d’intervento con sistemi che permettano di conoscere i propri campi palmo a palmo, interconnettere tra loro mezzi e attrezzature di brand diversi (che spesso non dialogano con quelli degli altri costruttori), gestire in modo efficiente i mezzi tecnici e raccogliere nel centro aziendale dati utili per le operazioni successive” ha aggiunto Miserocchi che ha espresso anche delusione per la nuova Pac ‘23-’27, a suo parere “commisurata su piccoli produttori che portano avanti un’agricoltura di sussistenza e che sono comunque destinati a scomparire”. Perché difficilmente abbracceranno l’evoluzione che serve all’agricoltura, fatta di tecnologia, aggiornamento finanziario e contoterzismo.

Guardando alla tecnologia e ai suoi vantaggi, sono tre le matrici della nuova agricoltura 4.0: produttività, competitività, con il contenimento dei costi, e sostenibilità, con la riduzione dell’impatto ambientale. “La sfida è far convivere lo sviluppo sostenibile con le prime due”, ha concluso Marco Miserocchi di Topcon. Conoscere e gestire le differenze attraverso sistemi tecnologici, questo è in estrema sintesi l’agricoltura di precisione e digitale, l’unico strumento che può permettere la sintesi tra ambiente e mercato, dalla preparazione del terreno al raccolto alla vendita e tracciatura del prodotto.

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