Pac post 2020: si riduce lo tsunami verde

Di   28 Ottobre 2020

Sono fasi cruciali nel dibattito sulla politica agricola comune 2021-2027 in corso nelle istituzioni europee. Dopo l’accordo raggiunto in sede di Consiglio dei ministri dell’Agricoltura UE, è stata la volta del Parlamento europeo che ha approvato a larga maggioranza la sua riforma Pac.

Il negoziato proseguirà con i triloghi (tre gli attori: il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura UE, il Parlamento Ue e la Commissione europea). L’obiettivo sarà di avvicinare di più la Pac ai territori.
L’Europa punta a rendere meno traumatica di quanto si pensasse la transizione verso sistemi produttivi più sostenibili dal punto di vista ambientale. La redditività non viene quindi compromessa dal green deal. I risultati sono messi al centro dei finanziamenti, meno risorse per le grandi aziende e più fondi a piccoli e giovani agricoltori. Incentivi per misure ambientali volontarie.

La richiesta iniziale agli agricoltori di fornire un servizio ambientale a beneficio dell’intera collettività è meno drastica. Si garantisce un budget sufficiente per introdurre i nuovi eco-sistemi e pratiche produttive più sostenibili senza compromettere reddito e produzioni che devono restare gli obiettivi primari della Pac. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, sono state invece innalzate al 35% le spese per le misure ambientali, quali agricoltura biologica.

CLIMA E AMBIENTE: CONDIZIONALITÀ

All’interno della Pac votta dall’europarlamento non c’è alcun riferimento al Green deal, alla strategia sulla diversità e alla strategia Farm to fork. Vive proteste del gruppo dei Verdi e degli ambientalisti.
Il parlamento ha ugualmente rafforzato le pratiche rispettose del clima e dell’ambiente obbligatorie, la cosiddetta condizionalità, che gli agricoltori devono applicare per poter ottenere sostegno diretto. Inoltre, l’intenzione è dedicare almeno il 35% del bilancio per lo sviluppo rurale (Psr) a qualsiasi tipo di misura legata al clima o all’ambiente. Almeno il 30% del bilancio per i pagamenti diretti sarà destinato a regimi ecologici volontari che potrebbero aumentare il reddito degli agricoltori (il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura UE si era fermato al 20%).
Si punta affinché siano istituiti servizi di consulenza aziendale in tutti i Paesi Ue e almeno il 30% dei finanziamenti dell’Ue sia destinato al sostegno degli agricoltori per la lotta al cambiamento climatico, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la tutela della biodiversità.
Gli stati membri sono poi invitati a incoraggiare gli agricoltori a destinare almeno il 10% dei propri terreni a interventi paesaggistici a sostegno della biodiversità, quali siepi, alberi non produttivi e stagni.

CONDIZIONALITÀ SOCIALE

La proposta approvata dal parlamento contiene una importante novità: per la prima volta, infatti, in un testo parlamentare europeo, viene introdotto il concetto della tutela dei diritti dei lavoratori e, più precisamente, il principio della ‘condizionalità’ sociale nella concessione degli aiuti pubblici: gli imprenditori che non rispettano i contratti collettivi e le leggi sul lavoro saranno sottoposti a sanzioni amministrative.

NIENTE FINANZIAMENTI SENZA RISULTATI

Fino all’ultima riforma della Pac, i finanziamenti erogati dall’Unione hanno avuto la “condizionalità del rispetto dei criteri”, ovvero gli agricoltori e le aziende potevano ricevere i fondi a prescindere dai risultati ottenuti, dunque soltanto in base alla conformità alle regole europee. Il Parlamento ha finalmente chiesto di cambiare quest’approccio, aumentando la rilevanza dei risultati raggiunti.
Per attuare questo cambiamento, ogni Stato membro dovrà redigere un “piano strategico” – poi valutato dalla Commissione europea – in cui viene illustrato come ha intenzione di utilizzare i fondi europei e quali obiettivi si è prefissato.

I CONTOTERZISTI DIVENTANO STRATEGICI PER UNO STATO CHE NON VORRÀ’ FARE FIGURACCE.

PAGAMENTI DIRETTI

E’ stata anche votata la riduzione progressiva dei pagamenti diretti annuali agli agricoltori al di sopra dei 60.000 euro per poi fissarne il massimale a 100.000 €. Sarà tuttavia possibile agli agricoltori di detrarre il 50% dei salari collegati alle attività agricole dall’importo totale prima di effettuare la riduzione. Almeno il 6% dei pagamenti diretti nazionali dovrebbe servire al sostegno delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni.
In caso più del 10% dei pagamenti diretti nazionali fosse utilizzato, la riduzione diventerebbe volontaria. I paesi Ue avrebbero la possibilità di destinare almeno il 2% delle dotazioni per i pagamenti diretti a sostegno dei giovani agricoltori. I finanziamenti per lo sviluppo rurale potrebbero fornire un sostegno complementare in grado di dare la priorità agli investimenti dei giovani agricoltori.

LIVELLO MINIMO DI ATTIVITÀ AGRICOLA

Il parlamento ha poi sottolineato che i finanziamenti dell’Ue dovrebbero essere riservati a chi svolge almeno un livello minimo di attività agricola. Chi gestisce aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti sono automaticamente esclusi.

GESTIONE RISCHI E RISERVA DI CRISI

Il parlamento ha richiesto ulteriori misure per aiutare gli agricoltori a gestire rischi e possibili crisi future. Auspica una maggiore trasparenza del mercato, una strategia di intervento per tutti i prodotti agricoli, e l’esenzione dalle norme sulla concorrenza per quelle pratiche che adottano standard ambientali o sulla salute o sul benessere degli animali più elevati.
Il parlamento ha chiesto che la riserva per le crisi, prevista per aiutare gli agricoltori in caso di instabilità dei prezzi o dei mercati, sia convertita da strumento ad hoc a strumento permanente dotato di un bilancio adeguato.

SANZIONI

Più elevate nel caso di inosservanza dei requisiti dell’Ue, ad esempio in materia di ambiente, benessere degli animali o qualità degli alimenti. L’importo della sanzione proposta è pari ad almeno il 10% dell’importo totale dei pagamenti (un incremento rispetto all’attuale 5%).

DENUNCIA SE IL GOVERNO NAZIONALE E’ SORDO

I deputati chiedono infine l’istituzione di un meccanismo di denuncia ad hoc attraverso il quale gli agricoltori e i beneficiari che subiscono un trattamento iniquo o che si trovino in situazione di svantaggio per quanto riguarda l’accesso ai fondi dell’Ue, possano presentare denuncia se il loro governo nazionale non gestisce il loro reclamo in modo soddisfacente.

CONTOTERZISMO

Fondamentale sarà che lo Stato definisca una modalità italiana di attuazione della condizionalità ambientae e sociale, che dovrà essere basata sulla innovazione. La sostenibilità si realizza con l’innovazione per far coniugare esigenze ambientale, di sicurezza sul lavoro e redditività delle aziende. Non solo, l’Italia deve avere una visione di agricoltura del futuro improntata sulla formazione, sullo sviluppo tecnologico, sulla connettività, sull’incentivo al cambiamento anche organizzativo e di processo con l’esternalizzazione dei servizi. Il primo passo sarebbe quello di inserire nelle misure agroambientali proprio gli investimenti sull’innovazione agromeccanica per non far gravare tutti i costi sulle imprese.