Agrofarmaci, l’Europa verso la marcia indietro

Di   14 Dicembre 2022

“E’ naturale che gli Stati membri siano preoccupati dalla proposta UE sul taglio dei pesticidi, anche a causa delle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina”. Così il commissario UE all’Ambiente Virginijus Sinkevicius, ammettendo che “un target di riduzione del 50% nell’uso dei pesticidi entro il 2030 in effetti è alto e ci sono ampie differenze tra gli Stati membri quanto a uso per ettaro” delle sostanze chimiche.

Una ventina di Paesi UE, tra cui l’Italia, ha chiesto di avere dati supplementari sull’impatto della proposta di regolamento UE sull’uso sostenibile dei pesticidi. La richiesta potrebbe essere messa ai voti al Consiglio Agricoltura e pesca. Se approvata, potrebbe rallentare notevolmente il processo di approvazione. Secondo Sinkevicius, “la questione non dovrebbe essere affrontata politicamente ma oggettivamente”. “Un possibile compromesso – ha indicato – potrebbe assicurare che quelli che sono a livelli molto alti diminuiscano per avere una situazione più equa nei diversi Paesi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro Francesco Lollobrigida che, in una pausa del consiglio Agrifish di Bruxelles dove si è parlato della proposta della Commissione europea di dimezzare l’uso dei pesticidi entro il 2030, ha affermato che “bisogna aprire una riflessione seria e implementare la ricerca” perché “alla diminuzione dei pesticidi corrisponda un’azione per sostituirli. Bisogna contemperare due esigenze, quella del rispetto dell’ambiente e quella della produzione”, con scelte “efficaci contro le malattie delle piante che altrimenti emetteranno in ginocchio il nostro sistema produttivo e ci vedranno costretti ad acquistare beni primari da paesi terzi”.