Piano europeo contro la deforestazione

Di   18 Novembre 2021

Nuove norme dalla Commissione europea per frenare il disboscamento e per proteggere il suolo

Il 17 novembre la Commissione ha adottato nuove iniziative necessarie per concretizzare il green deal europeo. Tra queste la commissione propone nuove norme per frenare il disboscamento e una nuova strategia per la protezione del suolo volta a ripristinare, rendere resiliente e proteggere adeguatamente il suolo in tutt’Europa entro il 2050.

Solo dal 1990 al 2020 il mondo ha perso 420 milioni di ettari di foreste (inItalia, al contrario, boschi e foreste sono aumentati), una superficie più vasta dell’Unione europea. Le nuove norme proposte garantiranno ai cittadini che i prodotti acquistati, usati e consumati nel mercato dell’Ue non contribuiscano al disboscamento e al degrado delle foreste nel mondo.

La prima causa di questi processi è l’espansione dei terreni agricoli legata ad alcune materie prime, quali soia, manzo, olio di palma, legno, cacao, caffè e alcuni loro derivati. per garantire che il mercato dell’ue accolga solo prodotti legali che non abbiano contribuito al disboscamento, il regolamento per frenare il disboscamento e il degrado forestale imputabili all’Unione obbliga le imprese che intendono commercializzare questi prodotti a esercitare il dovere di diligenza.

La Commissione utilizzerà un sistema comparativo per valutare i Paesi e il rispettivo livello di rischio di disboscamento e degrado forestale connesso alle materie prime che rientrano nell’ambito di applicazione del Regolamento. La Commissione intensificherà il dialogo con altri Paesi grandi consumatori e si impegnerà a livello multilaterale per unire le forze.

Si prevede che le nuove norme, promuovendo il consumo di prodotti “a disboscamento zero” e attenuando l’impatto dell’Ue in termini di disboscamento e degrado forestale in tutto il mondo, ridurranno le emissioni di gas a effetto serra e la perdita di biodiversità. La lotta al disboscamento e al degrado forestale avrà infine effetti positivi sulle comunità locali, comprese le popolazioni più vulnerabili, come quelle indigene, che dipendono fortemente dagli ecosistemi forestali.

Per quanto riguarda la nuova strategia Ue per il suolo la Commissione sottolinea che “un suolo in buona salute è il fondamento del 95% degli alimenti di cui ci nutriamo, ospita più del 25% della biodiversità mondiale ed è il più grande serbatoio terrestre di carbonio del pianeta. Tuttavia, il 70% dei suoli nell’Ue non è in buone condizioni. La strategia definisce un quadro con misure concrete per la protezione, il ripristino e l’uso sostenibile del suolo e propone una serie di misure, sia volontarie che vincolanti: l’obiettivo è aumentare il carbonio nei terreni agricoli, combattere la desertificazione, ripristinare i terreni degradati e garantire che entro il 2050 tutti gli ecosistemi terrestri siano in buona salute.

La strategia chiede per il suolo lo stesso livello di protezione che già esiste nell’Ue per l’acqua, l’ambiente marino e l’aria. Ciò sarà fatto tramite un nuovo atto legislativo, che sarà proposto entro il 2023 in seguito a una valutazione d’impatto e un’ampia consultazione dei portatori di interessi e degli Stati membri. La strategia mobilita inoltre la società, le risorse finanziarie necessarie e le conoscenze comuni, e promuove pratiche di gestione sostenibili e il loro monitoraggio, sostenendo l’ambizione dell’ue per un’azione sul suolo a livello mondiale.

LE REAZIONI

MASSIMILIANO GIANSANTI, CONFAGRICOLTURA: “Il provvedimento adottato dalla commissione europea per limitare le importazioni di materie prime legate alla deforestazione è un primo passo importante al quale dovranno seguirne altri a tutela dei consumatori e dell’ambiente. Le nuove regole prevedono che l’importazione in europa di una serie di materie prime e prodotti – tra i quali, soia, carni bovine, caffè, cacao e olio di palma – sia accompagnata dalla certificazione di non aver contribuito alla distruzione di foreste. Il tutto si basa su un sistema di tracciabilità rafforzata e controlli affidati agli stati membri che potranno sospendere l’immissione sul mercato Ue di prodotti ritenuti causa di deforestazione”.

ETTORE PRANDINI, COLDIRETTI: “E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute. Le importazioni di olio di palma in italia hanno superato lo scorso anno il miliardo di euro, per la maggioranza proveniente dall’Indonesia, con preoccupazioni sull’impatto ambientale per il disboscamento di vaste foreste e perplessità sugli effetti sulla salute. A preoccupare sono anche le conseguenze degli accordi di libero scambio che l’Unione europea sta negoziando con i paesi del Mercosur di fronte alle devastazioni delle foreste amazzoniche per far spazio alle coltivazioni e all’allevamento per la produzione di carne destinata all’esportazione. Nell’ accordo sono, infatti, le agevolazioni concesse nell’accordo a prodotti come la carne dal Brasile. La proposta di regolamento della commissione europea rappresenta un primo passo nella giusta direzione per avvicinare sempre più gli standard produttivi dei prodotti importati a quelli sempre più stringenti europei. Questo sia solo un primo tassello in un disegno più complessivo di eliminazione del dumping non solo ambientale ma anche sociale che mette a rischio la competitività delle imprese agricole europee esposte alla concorrenza sleale per quanto riguarda norme ambientali e diritti dei lavoratori”.

STEFANO CIAFANI, LEGAMBIENTE: “Sebbene la strategia europea non contenga misure vincolanti per i paesi membri, siamo però molto soddisfatti del livello di ambizione degli obiettivi fissati dalla commissione, e in particolare dell’impegno a presentare, entro il 2023, il testo di una legge europea sul suolo. Si tratta di una sfida storica, da tempo attesa e su cui la nostra associazione si è già impegnata promuovendo la petizione europea people4soil, che nel 2017 aveva raccolto 230.000 firme di sostegno”.