Piano laghetti: sarà la volta buona?

Di   11 Luglio 2022

La siccità e la conseguente crisi idrica ha rilanciato il famoso piano laghetti di Anbi da realizzare con i soldi del Pnrr e una parte significativa dei fondi pnrr per la meccanizzazione agricola

Premettiamo subto una cosa cosa, che più dei laghetti è fondamenttale evitare che l’acqua sia usata male in agricoltura, così come in qualsiasi altro settore e, soprattutto, che arrivi a detinazione senza troppe perdite. Ma, si sa, la manutenzione ha poco appeal politico… quindi avanti con i laghetti.

Ebbene, sono 223 i progetti definitivi ed esecutivi, cioè immediatamente cantierabili, approntati da Anbi e Coldiretti nell’ambito del piano laghetti, che punta a realizzare 10.000 invasi medio-piccoli e multifunzionali entro il 2030, in zone collinari e di pianura. I nuovi bacini incrementeranno di oltre il 60% l’attuale capacità complessiva dei 114 serbatoi esistenti e pari a poco più di 1 miliardo di metri cubi, contribuendo ad aumentare, in maniera significativa, la percentuale dell’11% di quantità di pioggia attualmente trattenuta al suolo. La realizzazione di questi 223 laghetti comporterà l’assunzione di 16.300 persone e un incremento di quasi 435.000 ettari delle superfici irrigabili in tutta Italia.

DOVE E QUANTO

Soprattutto in Emilia-Romagna interessata da 40 porgetti. Poi Toscana e Veneto. Nel Centrosud à la calabria a vantare il maggior numero di progetti sul tappeto. L’investimento previsto per questa prima tranche è quantificato in € 3.252.946.916,00.

ENERGIA, NON SOLO ACQUA

A corollario degli invasi dovranno essere realizzati 337 impianti fotovoltaici galleggianti (potranno occupare fino al 30% della superficie lacustre) e 76 impianti idroelettrici, capaci di produrre complessivamente oltre 7 milioni di megawattora all’anno”.