Politiche agromeccaniche

Di   10 Marzo 2017

Tassinari all’assemblea dei Trebbiatori di Cuneo: “I contoterzisti fanno parte dell’agricoltura come servizio, per tutelare e rinnovare il settore primario occorre il riconoscimento dell’attività conto terzi”

Il neo eletto Consiglio dell’Unione Trebbiatori Cuneo

CUNEO – “Occorre rigovernare tutto il settore agricolo del Paese, prima che passi in mani non italiane. Se le istituzioni non interverranno in tempo con politiche adeguate che tengano conto anche dei contoterzisti, come attori fondamentali della filiera, l’Italia sarà costretta a svendere una delle poche risorse vere che possiede, l’agricoltura, che non riesce più a stare al passo con le altre economie”, con queste parole il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari è intervenuto ieri all’assemblea annuale dell’Unione Trebbiatori Cuneo, presieduta da Massimo Silvestro. “L’Italia è il terzo paese con più trattori al mondo. Sono oltre 1,7 milioni, quasi tutti obsoleti. Senza rinvii da parte del Governo, alla fine dell’anno i trattori immatricolati prima del 1974 dovranno essere revisionati. Chi non lo farà andrà incontro a sanzioni certe, già deliberate per legge. Al contrario, non sono state deliberate le modalità della revisione dei mezzi agricoli. Inoltre, in base ad alcune indiscrezioni, le officine per le revisioni dovranno possedere caratteristiche difficili da soddisfare”.

Il mercato nazionale delle macchine agricole è ai minimi storici. Nel 2016 sono stati venduti 18.341 trattori, nel 2015 18.421. “Non basta la revisione per togliere dalle strade mezzi agricoli vecchi e poco sicuri per le persone e per l’ambiente. Occorrono tutelare e rinnovare l’agricoltura e, in modalità differenti, gli agricoltori e i contoterzisti. I contoterzisti fanno parte dell’agricoltura come servizio, e devono poter disporre di finanziamenti dedicati a loro e di politiche agromeccaniche che riconoscano l’attività che svolgono”, Ha concluso Tassinari, facendo riferimento alla proposta di legge depositata in Parlamento e inerente il riconoscimento dell’attività agromeccanica, basilare per l’autonomia del comparto che, all’interno della filiera agroalimentare, non deve sovrapporsi con il mondo agricolo.