Ricordo del presidente Gulinelli

Di   12 Agosto 2020

Ilcordoglio di Uncai e di Aproniano Tassinari per la scomparsa dell’imprenditore agromeccanico di Ferrara, al vertice di Unima dal 2002 al 2004

ROMA, 11 agosto 2020 – Nell’albo dei presidenti di Unima (l’Unione Nazionale Imprese di Meccanizzazione Agricola, 1946-2017) il cav. Luigi Gulinelli segue il senatore Giuseppe Torchio e precede Aproniano Tassinari, oggi alla guida di Uncai. Arrivato al timone dell’Unione nel 2002, Gulinelli la guidò fino a dicembre 2004 verso due traguardi: l’albo nazionale degli agromeccanici e la correzione della Legge di orientamento agricolo. Mentre per l’albo non ci fu nulla da fare (Uncai ancora adesso lo chiede), nel 2004, grazie a lui, le attività agromeccaniche ebbero una prima definizione giuridica (D.Lgs. 99-2004).

“Fu un passaggio fondamentale per il riconoscimento del contoterzismo quale servizio professionale reso in ambito agricolo, agro forestale e della manutenzione del verde. La chiusura del cerchio ci sarà solo con il pieno rispetto della peculiarità della categoria, garantendo situazioni di equilibrio nel trattamento fiscale, previdenziale e assicurativo”, afferma il presidente Uncai Aproniano Tassinari, ricordando il cav. Luigi Gulinelli, venuto a mancare a inizio agosto. Prosegue: “Nel gennaio del 2005 accettai di prendere il suo posto alla guida di Unima a condizione che assumesse la carica di Presidente onorario, e così fu. In seguito le nostre strade si divisero, così come gli agromeccanici, ma a ogni incontro, a Ferrara, era sempre l’amico Gigino”.

Gulinelli era titolare di una delle imprese agromeccaniche più grandi d’Italia, fondata nel 1963, e fu uno dei primi imprenditori italiani a immaginare e a realizzare la multifunzionalità in agricoltura, integrando la gestione dei fondi agricoli, i servizi conto terzi, lo stoccaggio e la commercializzazione dei prodotti: “Con il suo esempio ha pilotato tutta una generazione di agromeccanici verso una più matura consapevolezza del rivoluzionario apporto del contoterzismo in agricoltura quando si apre al mondo dell’agroindustria e guarda al consumatore finale”, conclude Tassinari.