Risicoltura a rischio nella Bassa Vercellese e nel Novarese

Di   27 Marzo 2019

Il presidente dei Contoterzisti vercellesi Giuseppe Delsignore sull’emergenza idrica nel nord Italia: “Senza invasi le uniche soluzioni sono alzare la faglia, evitare la semina in asciutta e sperare nel meteo”


VERCELLI — “Già adesso si dovrebbero sommergere le risaie e fare i trattamenti. È il solo modo per poter seminare in tempo, in maggio, senza ricorrere a consumi spropositati di acqua. L’acqua disponibile è, però, molto poca e le previsioni meteo non segnalano precipitazioni nei prossimi quindici giorni”, è l’allarme lanciato dal presidente dei Contoterzisti UNCAI Vercelli Giuseppe Delsignore.

Beppe Delsignore
Beppe Delsignore

L’emergenza idrica che sta interessando il nord Italia mette a rischio la risicoltura del Vercellese e del Novarese. “Le riserve di acqua sono molto scarse, basta guardare le montagne, innevate solo nella parte apicale; inoltre le temperature non sono ancora abbastanza alte per sciogliere la poca neve in quota. In assenza di invasi in montagna, e quindi di scorte, non ci resta che sperare nel meteo per superare momenti di difficoltà come questo”.

Intanto gli enti che forniscono l’acqua al territorio (Consorzio di bonifica Baraggia, Biellese e Vercellese, Associazione di irrigazione Ovest Sesia e Associazione di irrigazione Est Sesia) hanno sollecitato contoterzisti e agricoltori ad anticipare l’irrigazione, riempiendo canali e risaie, in modo da alzare la faglia, oggi molto bassa, e impedire un successivo uso spropositato di acqua (che però non c’è). “Inoltre ci hanno chiesto di evitare la semina in asciutta perché concentra la richiesta di acqua in una finestra temporale molto stretta, impossibile senza scorte idriche”. Il problema peggiora di giorno in giorno e, oltre alla risicoltura, interessa anche le altre coltivazioni del Vercellese perché i terreni si sono fatti talmente duri da non riuscire ad ararli.

“Di solito le associazioni di irrigazioni forniscono l’acqua a un giorno dalla richiesta. Invece quest’anno c’è chi sta aspettando da una settimana. Se non dovesse arrivare a breve, difficilmente si riusciranno a sommergere non tanto le prime zone, che ricevono l’acqua dalla Dora Baltea e dalla Dora Riparia, ma le zone della Bassa Vercellese e del Novarese che recuperano l’acqua già utilizzata nelle aree che le precedono. Il rischio è che quest’anno le risaie di queste zone non vengano sommerse. Il riso è una pianta acquatica e senza sommersione non può nascere”.

La fotografia della situazione

“L’emergenza idrica, che sta interessando il nord del paese, ha impedito l’avvio dell’irrigazione, previsto martedì scorso, in tutto il territorio in destra del fiume Sesia , in Piemonte”, dichiara Dino Assietti, presidente del Consorzio di bonifica Baraggia, Biellese e Vercellese. “La portata del fiume Sesia, alla sezione di Gattinara, è complessivamente pari a circa 75 ‘moduli’ (1 modulo = 100 litri al secondo) e con questa dotazione si dovrebbe far fronte all’irrigazione tanto della sponda sinistra novarese quanto di quella destra vercellese; per capire la criticità della situazione, basta un dato: per irrigare regolarmente il solo territorio vercellese, i canali dovrebbero avere una portata complessiva pari a 102 moduli di acqua; non solo: in base ai criteri di riparto, con l’attuale disponibilità spetterebbero alla sponda vercellese 15 moduli, da cui però dedurre la quota di deflusso minimo vitale che, di fatto, azzerano il prelievo”, sottolinea l’Anbi.

“E’ l’ennesima prova concreta dell’insostituibile funzione degli invasi nel contrasto alle conseguenze dei cambiamenti climatici”, afferma Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi). “E’ necessario proseguire la programmazione degli interventi, avviata dal piano nazionale invasi; al proposito, resta urgente la programmazione della fase realizzativa del nuovo bacino sul torrente Sessera, la cui progettazione esecutiva è prossima alla conclusione e che servirà proprio a sopperire alle croniche carenze idriche del fiume Sesia”, conclude il direttore generale di Anbi, Massimo Gargano.