Ritorna nel bio la pratica del sovescio

Di   18 Novembre 2019
Interratrice

Buone notizie per le aziende agricole biologiche, che potranno tornare a utilizzare il sovescio (pratica agronomica consistente nell’interramento di apposite colture allo scopo di mantenere o aumentare la fertilità del terreno) come coltura intercalare.

Nei giorni scorsi, il Mipaaf ha, infatti, emesso una bozza di decreto con cui intende fornire chiarezza in merito al capitolo rotazioni in agricoltura biologica. Come è noto, il Decreto ministeriale 18 luglio 2018, n. 6793 ha eliminato dalla precedente normazione nazionale la possibilità di considerare la pratica del sovescio tra le colture intercalari. Questo, oltre a essere contrario alla normativa europea, ha portato le aziende biologiche in una situazione di incertezza.

Ora il Mipaaf ha redatto una bozza di DM che tende a far chiarezza sull’argomento e che sarà approvato probabilmente nella prossima seduta della Conferenza Stato Regioni.

Il Ministero per le Politiche Agricole ha fatto chiarezza dunque, ripristinando di fatto le normali rotazioni colturali. All’art. 1 punti 1 e 2 vengono sostituite le parole “coltura principale” con le parole “ciclo colturale” ed è reintrodotta la possibilità di utilizzare il sovescio come coltura intercalare, per le colture seminative, orticole non specializzate e specializzate, i cereali autunno-vernini e il pomodoro in ambiente protetto. Al punto 3 del medesimo articolo si specifica che “il ciclo colturale destinato al sovescio deve prevedere la coltivazione di una leguminosa, in purezza o in miscuglio. Il ciclo colturale del sovescio deve raggiungere la fase fenologica di inizio fioritura prima di essere distrutto”. Con il punto 3, si evita quindi la paventata decisione di definire per ciascuna varietà di sovescio il tempo entro il quale si possa distruggere come richiesto da alcune Regioni, a cui ci eravamo opposti in maniera netta.