Robot ed erbe infestanti

Di   28 Aprile 2021

La startup Carbon Robotics ha sviluppato un robot che sfrutta l’intelligenza artificiale per identificare le malerbe e un laser per eliminarle. Questa soluzione si pone l’obiettivo di ridurre il costo del lavoro per effettuare queste attività evitando il ricorso agli agrofarmaci. Rimangono delle criticità sui costi e sull’illuminazione necessaria per il corretto funzionamento della macchina.

Foto Carbon Robotics

Il robot da diserbo realizzato dall’azienda di Seattle Carbon Robotics combina intelligenza artificiale e tecnologia laser. L’attività di diserbo è tra i pensieri fissi di qualsiasi agricoltore. Una lotta, quella contro le infestanti, che richiede un occhio sempre vigile, inolte occorre saper usare correttamente i prodotti chimici a disposizione, un aspetto non così scontato che rischia di essere scontato dall’ambiente e dagli operatori. Da qui l’idea di realizzare un robot autonomo che svolge uno dei compiti che più disturbano pensieri agli agricoltori. Si guida da solo e utilizza la visione artificiale per uccidere le erbacce con un laser ad altissima potenza.

Testato su broccoli e cipolle, un singolo robot può estirpare erbacce fino a 650 mq al giorno, sostituendo diverse squadre di diserbo a mano, secondo la startup. Ognuno pesa circa 4,5 tonnellate, ha le dimensioni di un trattore medio e va a deasel.

I robot sono armati con otto laser ad anidride carbonica da 150 watt in grado di tagliare il metallo. Si affidano alla tecnologia di visione artificiale per identificare le erbacce e distinguerle dalle preziose colture che gli agricoltori mirano a proteggere.

Una tecnologia simile al riconoscimento facciale di facebook o di pedoni e corsie autostradali nella guida autonoma, ma applicata aldiserbo“, dice il fondatore di Carbon Robotics Paul Mikesell.

Uno dei principali ostacoli che Carbon Robotics ha dovuto affrontare è stata l’illuminazione. Affinché la visione artificiale sia affidabile ocorrono condizioni di illuminazione stabili, difficili da ottenrein un campo per tutta la giornata. Per risolvere il problema si è dovuto dotare i robot di un sistema di illuminazione potente, costantemente sincronizzato con le fotocamere. In questo modo le condizioni di luminsità sono stabili per 24 ore e l robot può lavorare anche la notte.

Il robot consuma quindi notevole energia, ma non altera la compomente microbiologica del suolo e la sua fertilità, non facendo alcun uso di erbicidi. Inoltre, essendo comppletamente autonomo, l’azienda agricola può scalare oltre ai costi degli erbicidi, anche quelli per la manodopera.

Carbon Robotics sta vendendo in leasing il suo nuovo modello direttamente agli agricoltori americani, soprattutto sulla costa occidentale degli Stati Uniti. È già esaurito per il 2021 e sta raccogliendo gli ordini per il 2022. Per ora abbatte solo le erbacce, senza restiuire, attraverso un software, informazioni dettagliate e in tempo reale su ciò che sta accadendo in campo.

VERSO I TRATTORI AUTONOMI

Che i robot stiano rapidamente scalzando ogni altra soluzione tecnologica in agricoltura si può evincere da un’altra notizia che arriva dagli Stati Uniti. La Bear Flag Robotics della California, che “adatta” trattori tradizionali per renderli autonomi, ha raccolto 7,9 milioni di dollari all’inizio di quest’anno.

Sappiamo come la diffusione delle tecnologie 4.0 sia ostacolata dalla complessità e varietà dei software che richiede una digitalizzazione e informatizzazione ancora acerbe nel settore agricolo. In altre parole, i big data raccolti in campo dai sensori devono essere analizzati e interpretati per capirne l’utilità, specie economica. Invece un robot (simbolo dell’agricoltura 5.0) salta a piè pari il problema delle conoscenze mostrando quello che sa fare, senza preoccuparsi troppo di restituire all’agricoltore o al contoterzista informazioni elaborate di quanto svolto: basta vedere e apprezzare il risultato, il tempo che è servito e l’energia consumata.

Fonte: agfundernews.com