Startup agtech e Contoterzisti

Di   8 Giugno 2023

La diffusione della robotica e dell’automazione in agricoltura, tra noleggio e leasing, passerà dagli agromeccanici

La meccanica agricola ha raggiunto livelli nella trebbiatura dei cereali. Le moderne macchine permettono operazioni veloci e pulite, la qualità de prodotto è rispettata e misurata zona per zona raccogliendo in campo anche dati utilissimi per le successive semine.

Diverso il discorso per le colture speciali come le fragole, raccolte ancora a mano con costi notevoli, Tanto più che la manodopera è carente. La meccanizzazione si è sempre arresa di fronte alle colture speciali: ogni pianticella è diversa da tutte le altre, inoltre si tratta di colture spesso fragili.

Una fragilità e una variabilità che non si riscontra, invece, nei campi di riso e grano, dove non c’è una grande differenza nella velocità di crescita per ogni singola pianta, e le colture crescono alla stessa altezza. Di conseguenza, la raccolta non è molto complicata e può essere facilmente meccanizzata.

Nel caso delle colture speciali, invece, i frutti sono sparsi in modo irregolare, mentre la loro maturazione varia notevolmente. Anche molti tipi di frutta si danneggiano facilmente durante la raccolta. Pertanto, le persone devono giudicare visivamente i frutti uno per uno e raccoglierli delicatamente per evitare di danneggiarli. Una vera e propria sfida per la meccanizzazione. Essa riguarda la raccolta come la potatura e il diserbo: occorre individuare con precisione i rami da tagliare e le erbacce da eliminare.

Il limite principale per la meccanica agraria era l’assenza di una tecnologia consolidata in grado di sostituire l’occhio umano, il cervello e la mano. Tale limite, oggi, può essere superato dalla tecnologia di imaging basata su fotocamera, intelligenza artificiale, robotica. L’occhio umano viene sostituito dalla tecnologia di imaging basata sulla fotocamera, il cervello dall’intelligenza artificiale e le mani dalla robotica.

Di recente, diverse startup hanno combinato queste tecnologie per trovare soluzioni a queste sfide. Nei prossimi anni, la diffusione capillare di tali soluzioni di meccanizzazione e automazione dipenderà probabilmente da due fattori chiave.

Il primo, ovviamente, è di natura economia. Non importa quante persone possono essere sostituite, se il costo dell’utilizzo dei robot è più elevato, gli operatori agricoli non accetteranno la soluzione. A meno che il costo della soluzione robotica non sia uguale o inferiore a quello della soluzione umana, non la accetteranno. Questo spiega perché, oltre a migliorare la precisione, la velocità e l’efficienza del lavoro, le startup si concentrano anche sul miglioramento dei costi di realizzazione e di gestione dei robot.

Il secondo fattore è ottenere e fornire con i robot un valore aggiunto che non può essere generato con il lavoro umano. Tornando all’esempio della raccolta, un robot può utilizzare il GNSS (Sistema satellitare di navigazione) e raccogliere i dati per registrare la quantità del raccolto in piccoli appezzamenti di un campo. Nella migliore delle ipotesi, gli esseri umani sono in grado di fare solo stime approssimative di grandi appezzamenti, non riescono a entrare nel dettaglio. I dati acquisiti da un robot possono essere utilizzati per confrontare la resa e la qualità del raccolto di ciascuna area del campo. Si tratta di dati molto preziosi perché, proprio come avviene con le mietitrebbia, permettono di migliorare resa e qualità delle colture l’anno successivo.

Se questo diventasse realtà, i robot non si limiterebbero a sostituire il lavoro; diventerebbero un elemento indispensabile di soluzioni per ottenere una produzione agricola più precisa ed efficiente. In quanto tali, sarebbero molto apprezzati dai coltivatori.

Non scordiamoci poi un ulteriore elemento che va verso l’affermazione di robot automatizzati: l’agricoltura intelligente (smart agricolture), la raccolta e l’utilizzo dei dati in ogni fase del processo agricolo, sta facendo passi da gigante in pochissimo tempo, diventando sempre più sofisticata. Di conseguenza, possiamo aspettarci sempre nuove e migliori piattaforme per la gestione centralizzata di questi dati. Tali piattaforme saranno fattori chiave per accelerare la diffusione della meccanizzazione robotica e delle soluzioni di automazione.

Il principale ostacolo delle startup che forniscono soluzioni di robotica e automazione sono i tempi dell’agricoltura stessa, naturalmente lunghi, almeno quella a cielo aperto, un ambiente non controllato: per dare fiducia a una tecnologia innovativa agricoltori e contoterzisti chiedono, giustamente, di vedere più risultati per verificare il ROI delle nuove soluzioni introdotte, il ritorno economico dell’investimento. Ma l’agricoltura segue il ciclo delle stagioni, e occorrono più anni di verifica del ROI.

Inoltre, gli agricoltori tendono ad essere avversi al rischio, testando inizialmente nuove soluzioni in spazi limitati prima di introdurle in un’area di campo più ampia.

Molte startup di robotica non hanno ancora dimostrato un’affidabilità sufficiente per vendere i propri prodotti, quindi preferiscono noleggiare il mezzo agricolo o il leasing, fornendo servizi pur avendo i robot come asset proprio. Pertanto, anche se sono pronte per la scalabilità, non è facile per le startup con un capitale limitato possedere un gran numero di robot.

I contoterzisti diventano così partner strategici delle startup agtech, per consentire loro di crescere e per la diffusione della robotica e dell’automazione in agricoltura.

M.R. Menga