Un Piano Recovery Farms Italia

Di   19 Giugno 2020

UNCAI condivide il piano presentato dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti agli Stati Generali. Tassinari: “Il contoterzisti e il contoterzismo possono essere la leva per una strategia Recovery Farms Italia efficace e sostenibile”

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse 17-06-2020 Roma, Italia PoliticaStati generali, Conte a Villa Pamphilj a Roma Quarto giorno con associazione agricoltori

ROMA, 19 giugno 2020 – L’Unione Nazionale Contoterzisti – Uncai condivide con Confagricoltura la proposta presentata agli Stati Generali di un patto per il sistema Italia che punti a incrementare del 10% la produzione lorda vendibile dell’agricoltura e raggiungere, al pari del resto dell’Europa, la sovranità alimentare. “Una scommessa che richiede un drastico snellimento burocratico e più contoterzismo professionale, ma che può fruttare un aumento delle produzioni di 20 miliardi e delle esportazioni di 15 miliardi. Una strategia Recovery Farms Italia da costruire insieme al premier Conte, i ministri competenti, agricoltori e contoterzisti”, ha dichiarato il presidente Uncai Aproniano Tassinari che ricorda come Uncai abbia discusso e condiviso con Confagricoltura il piano per la ripartenza presentato agli Stati Generali.

L’Italia è un paese trasformatore e non possiede le caratteristiche per potersi affermare sui mercati globali come produttore, se non per alcune specialities. Tuttavia l’agricoltura genera reddito, identità e cultura, incide sul territorio e sulla vita delle persone. Per questo è indispensabile farla funzionare al meglio delle sue possibilità, preferibilmente senza sussidi, paghette o altre forme di doping. “È possibile solo potenziando e liberando le produzioni”, aggiunge Tassinari che prosegue con l’invito a riflettere sull’apporto dei contoterzisti per un’agricoltura più efficiente e autosufficiente e per realizzare la digitalizzazione dei processi produttivi necessaria alla tracciabilità e alla trasparenza dei cibi: “Se il contoterzismo è ritenuto una componente positiva della filiera e non un male necessario, come in passato, non basta dirlo. Occorre analizzare l’impianto normativo che ne regola le attività e i rapporti con il resto della filiera al fine di correggere eventuali inefficienze o storture e introdurre quelle novità che possono portare beneficio alla gestione del territorio e alla produttività”. Aspetti che Uncai sta approfondendo con gli organi istituzionali al fine di raggiungere una sintesi condivisa con tutte le forze politiche.