Un software per mappare le sementi

Di   14 Settembre 2020

Assosementi, l’Associazione che riunisce le aziende sementiere italiane, ha presentato il progetto Mappatura delle Sementi che prevede l’utilizzo di un software per mappare le colture da seme attraverso la georeferenziazione degli appezzamenti, verificando così la distanza fra le diverse coltivazioni al fine di ridurre al minimo le contaminazioni e di valorizzare la qualità del singolo seme.

Presentato a Macfrut digital il progetto “Mappatura delle sementi“, che permette ai moltiplicatori di sementi, grazie a un software che verifica la distanza fra le coltivazioni, di escludere eventuali inquinamenti genetici fra le colture. La purezza genetica di un seme è uno dei parametri principali che ne determina la qualità e per garantirla è necessario prevedere un isolamento spaziale per evitare contaminazioni indesiderate. La verifica delle distanze fra le coltivazioni sementiere, soprattutto per le specie a impollinazione incrociata, è quindi indispensabile.

Con il suo progetto, Assosementi mette a disposizione un software che consente la mappatura delle colture da seme attraverso la georeferenziazione degli appezzamenti. Il programma, oltre a consentire in tempo reale il rilevamento delle possibili interferenze fra le diverse coltivazioni, permette una gestione delle successioni colturali nel tempo favorendo l’attuazione di corrette rotazioni agronomiche

“Si tratta di un esempio di gestione partecipata del territorio sviluppato con il supporto della regione Emilia-Romagna, che dal punto di vista tecnico può essere esteso all’intero territorio nazionale”, ha dichiarato Roberto Morelato, presidente sezione ortive Assosementi. “Per offrire tutte le garanzie necessarie, il programma deve però fare riferimento ad un impianto normativo che assicuri il trasferimento sul territorio delle informazioni fornite dal programma”, ha proseguito. “In Emilia-Romagna, Marche e Umbria possiamo contare su norme ad hoc che valorizzano le produzioni sementiere, auspichiamo che anche in altre regioni, o meglio, su tutto il territorio nazionale, presto possano essere adottate analoghe normative per qualificare ulteriormente le sementi italiane nel mondo”.

Sono oltre 235.000 gli ettari dedicati destinati alla moltiplicazione delle sementi agrarie e ortive in Italia, la seconda superficie per estensione a livello europeo. Per quanto riguarda le sementi orticole, un’indagine condotta da Assosementi tra le proprie aderenti per l’anno 2018 evidenzia che la produzione delle sementi orticole ha interessato circa 13.000 ettari, mentre se si considerano anche le specie aromatiche, la superficie ha superato complessivamente i 19.000 ettari. A livello di specie, le principali colture da seme in Italia si confermano cicoria/radicchio, ravanello e cipolla. A livello territoriale, Emilia-Romagna, Marche e Puglia si confermano le regioni leader nel panorama sementiero orticolo della moltiplicazione.

“Il nostro Paese è storicamente tra i leader mondiali di questo settore, perché in grado di garantire prodotti di grande qualità. Con questo progetto i produttori possono contare anche sulla tecnologia digitale come preziosa alleata”, ha concluso Morelato.

Fonte: Ufficio stampa Assosementi