Un tavolo tecnico per la canapa

Di   20 Maggio 2020

Il sottosegretario alle politiche agricole, Giuseppe L’Abbate ha presieduto un incontro in videoconferenza con circa 25 operatori della filiera della canapa nel quadro dei lavoro per l’istituzione di un tavolo tecnico del settore che è passato da poco meno di 900 ettari a circa 2mila ettari

L’epidemia Covid-19 non ferma i lavori per l’istituzione di un tavolo tecnico per la filiera della canapa. A più di tre anni dall’approvazione della legge n. 242/2016 per il sostegno e la promozione, questa coltivazione ha registrato, dopo decenni di abbandono, una crescita esponenziale nel nostro Paese, con una superficie interessata che è passata da poco meno di 900 ettari a circa 2mila ettari, coinvolgendo centinaia di aziende agricole e non pochi agromeccanici con macchinari adatti alla raccolta.

“È dal loro coinvolgimento e da quello degli altri portatori di interesse che vogliamo partire per ridare ulteriore slancio a questa filiera supportandola per la parte agricola – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, che ha presieduto l’incontro in videoconferenza con circa 25 operatori – Il tavolo tecnico, come avviene per altri settori agricoli, avrà il compito di definire le attività da intraprendere per il sostegno del settore, rafforzandone le potenzialità e risolvendone i nodi cruciali, favorendo lo scambio di informazioni tecniche e scientifiche nonché indirizzando l’utilizzo delle risorse a disposizione”.

Saranno gli stessi operatori della filiera della canapa a scegliere i 7 rappresentanti (con i relativi 7 supplenti) che svolgeranno il ruolo di portavoce nel tavolo tecnico dove saranno presenti le associazioni agricole, gli organi di controllo e il mondo della ricerca.

“Per affrontare le altre questioni che interessano il comparto ma che non ricadono nelle competenze del Ministero delle Politiche Agricole – prosegue il Sottosegretario L’Abbate – daremo avvio ad un tavolo di coordinamento interministeriale che coinvolgerà il Ministero della Salute, dell’Interno, della Giustizia e dello Sviluppo economico con lo scopo di approfondire e dipanare le tematiche legate agli usi alimentari, cosmetici e commerciali della canapa industriale. L’obiettivo a tendere – conclude Giuseppe L’Abbate – è quello di progettare il futuro di questa filiera e, con un approccio di politica agricola industriale, dotarla di una strategia chiara e condivisa affinché si possa incrementare e sviluppare la coltivazione di questa pianta”.

Appello di Agrnsieme: “Innalzare il limite Ue di THC a 0,3%”

L’appello nasce per la volontà di tenere il passo dei competitor, anche se questo presta il fianco alle accuse di voler fare della canapa una pianta per la produzione di droghe, quando le filiere industriali (edili, tessile, chimica sono più sostenibili, se organizzate dall’inizio alla fine).

Il coordinamento di Agrinsieme, raggruppante Cia-agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari ha scritto una lettera in proposito al Sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe L’Abbate. “Il mantenimento dell’attuale limite di tetraidrocannabinolo (Thc) dello 0,2% metterebbe i Paesi dell’Unione in una posizione di svantaggio rispetto ai maggiori competitor mondiali, ovvero Cina, Canada, Usa, Svizzera e Australia, che hanno tassi di Thc consentiti che vanno dallo 0,3% all’1%. I canapicoltori italiani oggi sono fortemente limitati nella scelta delle sementi, poiché le varietà del catalogo Ue con molta difficoltà si adattano alle condizioni pedoclimatiche della penisola, mentre l’innalzamento della soglia di Thc consentirebbe un ampliamento delle varietà del 50% circa”.

La coltura ha un grandissimo potenziale, agricolo e non solo, e vanta una tradizione secolare nel nostro paese che fino alla metà del Novecento, era il maggior produttore comunitario e il secondo a livello mondiale.