Una strategia per il tabacco italiano

Di   18 Maggio 2021

L’Italia, grazie ai produttori di Veneto, Toscana, Umbria e Campania, è il primo produttore europeo, ma è fondamentale l’annuale conferma dell’accordo tra Bat Italia, Italtab, Confagricoltura e Cia. Il Sottosegretario Centinaio si è detto “disponibile ad aprire un tavolo di lavoro e confronto al ministero delle politiche agricole con tutti gli attori del comparto, con l’obiettivo di rendere sempre più innovativa e sostenibile la tabacchicoltura nazionale”. La fiscalità tra i nodi da sciogliere.

Trapiantatrice per tabacco Ferrari con contoterzisti UNCAI al lavoro

Anche per il 2021 British American Tobacco (Bat) sceglie l’agricoltura italiana. In occasione del convegno “Acquisto di tabacco e filiera sostenibile: l’impegno di Bat per il settore tabacchicolo italiano”, organizzato da Bat e Italtab in collaborazione con Confagricoltura e Cia-agricoltori italiani, Bat ha annunciato l’acquisto di 7.000 tonnellate dei migliori tabacchi lavorati in Italia, provenienti da Veneto, Campania, Toscana e Umbria, per un investimento totale di 20 milioni di euro.

Quello tra Bat e la tabacchicoltura italiana è un rapporto consolidato, alimentato costantemente nel corso degli ultimi quindici anni. A fornire le 7.000 tonnellate di tabacco durante tutto il 2021 sarà infatti ancora una volta l’organizzazione di produttori di tabacco Italtab, che riunisce in tutto il Paese oltre 400 aziende che operano su una superficie complessiva di circa 3.000 ettari e coinvolgono nel processo produttivo oltre 10.000 lavoratori.

Ngli ultimi 10 anni, Bat Italia ha investito oltre 200 milioni di euro nella tabacchicoltura italiana e contribuisce ogni anno all’erario con oltre 3 miliardi di euro di accise. Un impegno che si traduce nella volontà di continuare a contribuire al primato dell’Italia come primo paese produttore di tabacco nell’Unione Europea (quota pari a circa il 30% e volumi complessivi intorno a 50.000 tonnellate l’anno).

“Con questo importante investimento, che avrà un impatto positivo sulle aziende e gli agricoltori di tutto il territorio nazionale, vogliamo testimoniare ancora una volta, e ancor più oggi in questo difficile momento storico, il nostro impegno verso l’Italia e la filiera tabacchicola italiana. Questo impegno rispecchia il nostro proposito ‘A better tomorrow‘: contribuire ad un futuro migliore per i consumatori e le comunità in cui operiamo, da costruire anche attraverso un’agricoltura più sostenibile, basata su occupazione di qualità, tutela dell’ambiente e innovazione. In quest’ottica prossimamente metteremo in cantiere anche attività sperimentali orientate all’innovazione tecnologica, da realizzare insieme agli stakeholder del settore, con l’obiettivo di rendere la filiera tabacchicola sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale”, ha dichiarato Roberta Palazzetti, presidente e amministratore delegato di Bat Italia e area director Sud Europa.

“Nella transizione del settore verso una maggiore sostenibilità e solidità un ruolo fondamentale lo hanno naturalmente anche le istituzioni, a cui chiediamo una maggiore attenzione rispetto al tema dell’equità e omogeneità fiscale tra le diverse categorie di prodotti del tabacco; obiettivo fondamentale da perseguire tenendo in considerazione le evidenze scientifiche sull’effettivo rischio ridotto riconosciute dalle autorità sanitarie, la tenuta del gettito erariale da tabacchi e gli svantaggi competitivi tra filiere tabacchicole che l’attuale disomogeneità determina”, ha aggiunto Palazzetti.

“Anche quest’anno, grazie all’impegno di Bat Italia avremo l’opportunità di vendere la totalità della nostra produzione, assicurando così il sostegno economico agli oltre 10mila lavoratori che si impegnano ogni giorno per realizzare un prodotto di alta qualità. Rinnoviamo, tuttavia, il nostro appello alle istituzioni nazionali e locali sulla necessità di una strategia a lungo termine che incentivi gli investimenti delle manifatture, così da garantire una maggiore stabilità per tutta la filiera”, ha detto Vincenzo Argo, presidente di Italtab.

Domenico Cardinali, presidente di Apti (Associazione professionale trasfromatori tabacchi italiani), si è unito alla valutazione positiva dell’accordo presentato, sottolineando la crescita della tecnologia e l’introduzione della digitalizzazione nel settore del tabacco; ha anche voluto ribadire “il ringraziamento a tutto i lavoratori della filiera, dalla produzione agricola alla trasformazione, evidenziando anche la forte presenza di mandopera femminile. In molti distretti produttivi non ci sono alternative praticabili al tabacco che svolge quindi un ruolo sociale e territoriale fondamentale”.

Soddisfazione per l’impegno e la volontà di Bat di continuare ad investire in Italia è stata espressa anche dalle organizzazioni degli agricoltori. “Si tratta di un’opportunità per le imprese tabacchicole per mantenere la produzione e l’occupazione. Il tabacco in Italia è coltivato da circa 2.000 aziende che impiegano 50.000 addetti, su una superficie di oltre 14.000 ettari in quattro aree geografiche. E’ parte importante dell’economia locale e oggi anche dell’eccellenza tecnologica del paese. Per dare slancio alla filiera occorrono scelte politiche adeguate, interventi fiscali più snelli ed equilibrati per salvaguardare tutta la trasformazione tabacchicola e consentire nuovi investimenti. Per questo chiediamo a governo e parlamento maggiore attenzione per una filiera rilevante e di alta qualità nel nostro Paese”, ha detto nel suo intervento Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

Per Michele Passerini, presidente di Cia-agricoltori italiani del Veneto, “la conferma degli investimenti di Bat nell’agricoltura italiana, e il suo impegno per un’agricoltura più sostenibile, rappresentano una risposta importante in un momento di grande difficoltà socio-economica per il paese. La tabacchicoltura italiana vanta infatti un elevato livello di specializzazione, contribuisce allo sviluppo economico locale e registra una percentuale di occupazione femminile molto superiore alla media nazionale. Un settore che è in grande trasformazione e che dunque necessita di un percorso di transizione basato su scelte oculate in merito alla fiscalità dei prodotti e investimenti pubblici e privati su temi come la transizione ecologica e digitale”.

Al convegno sono intervenuti anche gli assessori all’agricoltura Nicola Caputo, della Campania, e Federico Caner, del Veneto, che hanno sottolineato rispettivamente l’importanza fondamentale della tabacchicoltura in alcuni distretti regionali sul piano della produzione agricola, dell’occupazione e dell’indotto.

Il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Filippo Gallinella, ha sottolineato l’importanza della tabacchicoltura nella sua regione, l’Umbria. Per Gallinella è importante l’evoluzione anche della tabacchicoltura verso l’agricoltura 4.0; in prospettiva sarebbe rilevante pensare a contratti pluriennali per dare maggiori certezze e prosettive a tutta la filiera.

“Dare serenità economica ai produttori agricoli è una delle priorità del Mipaaf. L’accordo che viene presentato oggi è fondamentale per garantire programmazione per i coltivatori di tabacco, soprattutto in un momento come questo. Il ministero è stato e sarà vicino al settore con tutti gli strumenti politico-istituzionali a sua disposizione, per portare avanti contratti di filiera e di aggregazione che possano mettere in sicurezza i comparti produttivi del nostro paese”, ha detto chiudendo i lavori il sottosegretario al Mipaaf Gian Marco Centinaio che ha annunciato un prossimo incontro organizzato con il sottosegretario Claudio Durigon (Mef) per parlare della questione tabacco a 360 gradi, compresa la fiscalità. Centinaio ha anche accolto “con entusiasmo la proposta di aprire un tavolo di lavoro sul tabacco al Mipaaf, non limitato solo alla componente agricola”. (fonte Agra Press)