UNCAI con le imprese boschive

Di   7 Febbraio 2020

Tassinari: “UNCAI si impegna a creare un collegamento anche con le imprese boschive e forestali conto terzi”

VERONA – Solo sull’arco alpino operano 1204 imprese boschive. Per un totale di 3400 addetti (12% stranieri) e 2000 veicoli. Ostacoli burocratici, scarsa accessibilità ai boschi, carenza di manodopera formata e una meccanizzazione composta perlopiù da macchine adattate contribuiscono a rendere il legno italiano meno competitivo rispetto al materiale importato.

Da qui l’intenzione di UNCAI di fornire un supporto alle imprese boschive e collaborare allo sviluppo di una filiera che integri sostenibilità ambientale, economica e sociale: “La parola ‘contoterzista’ abbraccia numerose attività. Prima di tutto quelle agromeccaniche, ma ci sono anche le attività industriali, la prima trasformazione dei prodotti agricoli e le operazioni forestali. UNCAI si impegna a creare un collegamento anche con le imprese boschive e forestali, facendosi portavoce in tutte le sedi delle loro richieste”, ha dichiarato il Presidente di UNCAI Aproniano Tassinari nel corso di un dibattito organizzato da Agrilinea Tv nell’ambito di Fieragricola Verona.

Oggi la quasi totalità del legno italiano viene destinato a cippato o a legna da ardere, anche quando si tratta di essenze di qualità che potrebbero essere valorizzate dall’industria del mobile: “La produzione di biomassa e agro energia – ha proseguito Tassinari – è l’indirizzo economicamente più sostenibile per le imprese boschive. Ma è il risultato di condizioni strutturali molto ardue che incidono in negativo sulla stessa gestione ambientale del sistema bosco e sulla sostenibilità sociale di tutto il comparto. Per questo occorre un più deciso sostegno da parte delle istituzioni all’affermarsi di professionalità e imprese conto terzi in ambito boschivo che, attraverso modelli imprenditoriali virtuosi e una meccanizzazione adeguata, possano concretamente costruire un futuro produttivo ai quasi 12 milioni di ettari di bosco italiano, il 39% della superficie nazionale. Una superficie che nel 2020, per la prima volta, supererà quella agricola”, ha concluso Tassinari.