Verso il Distretto dello zucchero italiano

Di   8 Ottobre 2020

È l’anno del riscatto dello zucchero padovano. Mancano una paio di settimane alla fine della raccolta delle barbabietole, ma è da fine agosto che, con i rimorchi pieni, agricoltori e contoterzisti varcano soddisfatti i cancelli dello stabilimento Coprob (la Cooperativa che riunisce 5700 bieticoltori) di Pontelongo.

Da sinistra: Francesco La Gamba, direttore dei Contoterzisti Apiumai di Padova, Massimiliano Cenacchi, direttore agricolo Coprob, Marco Baroncelli, direttore stabilimento Coprob di Pontelongo

Un mix di fattori fa del 2020 un anno da record: rese, polarizzazione, qualità. E poi si arrivava da due anni difficili a livello produttivo.
“Molto è dovuto al clima favorevole in giungo e luglio, ma anche al miglioramento genetico che rende la bietola più forte dei cambiamenti climatici”, spiega il direttore agricolo di Coprob Massimiliano Cenacchi.
La resa media di 70 tonnellate all’ettaro di bietole pulite la polarizzazione che a fine agosto ha raggiunto i 15 gradi (più è alta la polarizzazione, cioè la concentrazione degli zuccheri, e più il prodotto acquista valore) portano a una resa superiore a 10 tonnellate di saccarosio per ettaro. Dati raggiunti nel 2020 su tutti i 28mila ettari coltivati a bietola principalmente tra Emilia Romagna e Veneto.

I risultati in campo si riflettono sul prezzo e sulla plv, la produzione lorda vendibile. Quest’ultima è si attesta tra i 2800 e i 3000 euro all’ettaro (nel 2019 la media è stata di 2150), mentre il prezzo partito da 44 euro a tonnellata, a fine raccolta arriverà a 49,25 euro con un meccanismo di aumento graduale nelle ultime settimane per compensare il fisiologico calo di polarizzazione: “Un mondo completamente diverso rispetto agli ultimi due anni. Siamo ai livelli produttivi del 2017 ma con un prezzo più alto”, commenta soddisfatto Cenacchi.

Lo stabilimento di Pontelongo

C’è una strategia chiara dietro alla resilienza della bieticoltura italiana e padovana: “Da noi la barbabietola non è una commodity, ma una community”. Si vede dalla scommessa vinta dello zucchero biologico, dalle confezioni di Italia Zuccheri con disegnati i veri volti dei bieticoltori; dal progetto, avviato con l’università di Padova e una start up, di uno strumento che permetterà di scaricare meno terra e meno CO2 in strada. “Una community che si respira a Pontelongo, ma anche a Minerbio, nel bolognese, le due città dello zucchero italiano”.

Per dare un senso e un orientamento ancora più decisi alla community Coprob, nel 2021 dovrebbe partire il Distretto dello zucchero: “L’obiettivo è quello di mettere insieme tutti i protagonisti della filiera, agricoltori, contoterzisti e trasportatori fino al mercato. Un’unica rappresentanza pesa di più nei tavoli istituzionali e tutta la filiera potrà trarne vantaggio”, illustra il direttore agricolo di Coprob. Fare sistema permette di non disperdere le energie e porsi degli obiettivi importanti. Per i contoterzisti, ad esempio, il Distretto dello zucchero potrebbe significare accedere a finanziamenti per l’ammodernamento del parco macchine, oppure il finanziamento di corsi di formazione per sfruttare nel modo migliore tutte le tecnologie oggi a bordo dei mezzi agricoli. D’altra parte “per dimezzare l’uso di fitofarmaci, secondo le indicazioni della strategia europea ‘Farm to fork’, molte più operazioni dovranno essere eseguite meccanicamente dai contoterzisti”. Mentre nell’ambito del trasporto l’incentivazione per l’introduzione di mezzi a biometano.

Con il progetto del Distretto dello zucchero, dunque, Coprob conferma la volontà di non restare mai ferma. “L’anno prossimo entreranno anche due nuove varietà, grazie alle quali non si parlerà più di tolleranza ma di resistenza alla cercospora”. Il fungo causa la più pericolosa malattia fogliare della bietola, contrastarla efficacemente significa non solo preservare le rese, ma anche aver bisogno di meno trattamenti fitosanitari. “Oltre a contrastare il fungo, le nuove varietà, già testate quest’anno, tengono maggiormente la polarizzazione quando calano le temperature. Tutto ciò si tradurrà in vantaggi economici e per l’ambiente”, aggiunge Cenacchi.

Ma l’idea di community di Coprob si concretizza anche nei contratti triennali proposti ai soci, nei premi per i contoterzisti, nella mediazione con gli enti pagatori affinché venga liquidato in tempi ragionevoli il contributo Pac accoppiato (800 euro/ha) e per il sostegno alla progressiva conversione di tutta la filiera da convenzionale a sostenibile.
“Si tratta di azioni con una ricaduta immediata sul territorio, così come la volontà di far coesistere la filiera dello zucchero con quella del frumento”. La multi filiera risponde a necessità sia agronomiche (le rotazioni colturali preservano la fertilità del suolo) sia economiche (diversificare gli investimenti). “E poi il grano duro su bietola viene meglio del grano duro su sorgo”.