Verso un Albo nazionale dei contoterzisti

Di   3 Dicembre 2020

Per la nuova Pac necessario un Albo nazionale dei contoterzisti agromeccanici

Tassinari: “Con i pilastri di sostenibilità ambientale posti dalla nuova Pac e dal Next Generation Eu, le aziende agricole, per ricevere i rimborsi dall’Europa, avranno bisogno della certificazione delle lavorazioni di contoterzisti professionisti”

Da sx Bonacini - Fava - Tassinari - Demicheli - Zerbinati - Maggiore
L’Assemblea dei Conoterzisti UNCAI di Cremona del 2015, quando l’ex assessore lombardo all’agricoltura Gianni Fava annunciò l’Albo regionale degli agromeccanici, chiesto da UNCAI. Da sinistra: Ildebrando Bonacini di Libera, l’ex assessore Gianni Fava, il presidente UNCAI Aproniano Tassinari, il presidente Apima Cremona Clevio Demicheli, il giornalista Francesco Zerbinati e il professore Tommaso Maggiore dell’Università degli Studi di Milano

ROMA – Si sta chiudendo il cerchio per arrivare all’Albo dei Contoterzisti, a costo zero, ma con benefici per le aziende agricole, l’agricoltura italiana, l’ambiente, la sicurezza sul lavoro e i consumatori. “La nuova Pac non lascia spazio ai venditori di fumo. Con i pilastri di sostenibilità ambientale rappresentati dalle strategie del Green deal e di Farm to Fork e dai cosiddetti ecosistemi, le aziende agricole per ricevere i rimborsi dall’Europa avranno bisogno della certificazione delle lavorazioni di contoterzisti professionisti”, annuncia il presidenti di Uncai Aproniano Tassinari.

La necessità dell’agricoltore di presentare dei risultati certi e univoci per vedersi riconoscere i fondi europei richiede un livello di tecnologia in campo e una struttura aziendale non alla portata dell’90% delle aziende agricole italiane: “I contoterzisti rappresenteranno un passaggio obbligatorio, un presidio importante con le loro macchine di precisione e smart e la loro formazione agromeccanica, costruita tra mille difficoltà, perché non codificata dalle istituzioni. Il modello standard per accedere alle misure della nuova Pac non potrà così fare a meno dei contoterzisti. Inoltre, senza una certificazione dei risultati agroambientali raggiunti, l’Italia con i suoi apparati rischia di non andare a obiettivo e di andare in infrazione”, aggiunge Tassinari.

Per progettare un’agricoltura resiliente e post covid, occorre, quindi, “riconoscere gli agromeccanici come parte integrante di questa filiera attraverso un Albo progettato da Uncai in concerto con i ministeri e che oggi riunisce tutti i contoterzisti, anche quelli che non aderiscono a UNCAI: “La logica de jure della conformità viene finalmente scalzata dalla logica de re della sussidiarietà e dei risultati. L’Europa chiederà i dati delle superfici lavorate secondo i principi e le tecniche dell’agricoltura di precisione, conservava, biologica o digitale. Sono pane per i contoterzisti, un valore che diventerà fattor comune grazie a un albo nazionale di categoria”.