FLANAT Research, Consorzio Agrario di Cremona e APIMA UNCAI firmano una Lettera di Intenti per sviluppare la filiera della Camelina sativa in Lombardia

Di   19 Ottobre 2023

Remagni Buoli: “Contoterzisti riconosciuti per la prima volta come coautori di una filiera. Un realismo spesso disatteso dalle istituzioni”

CREMONA, 18 ottobre 2023 – FLANAT Research, CONSORZIO AGRARIO DI CREMONA e APIMA UNCAI hanno annunciato, durante il convegno “Camelina sativa: UN APPROCCIO CIRCOLARE PER UNA CATENA ALIMENTARE SOSTENIBILE”, di aver siglato una Lettera di Intenti per collaborare all’ampliamento della ricerca e della commercializzazione della Camelina sativa, e dei coprodotti della sua lavorazione, per soddisfare la crescente domanda di alimenti ad alto valore nutrizionale e di nuove soluzioni sostenibili. Il documento si pone l’obiettivo di individuare le aree di intervento comuni al fine di favorire la transizione verso una bioeconomia Circolare, Sostenibile, Rigenerativa, Inclusiva e Giusta, sostenendo l’adozione di soluzioni a base biologica (bio-based) e stimolando la nascita della filiera sostenibile della camelina agevolando il contatto tra il settore Agricolo, il settore di Ricerca, Sviluppo e Innovazione, e il settore Industriale.

Rossano Remagni Buoli.

“La lettera di Intenti ha un’importanza storica per i contoterzisti perché per la prima volta un ente di ricerca si rivolge prima di tutto a loro nella messa in campo di un progetto e porre le basi di una nuova filiera”, commenta il contoterzista Rossano Remagni Buoli, vice presidente di APIMA UNCAI Cremona, che collabora all’iniziativa dal 2017, portando una visione inedita nel percorso di sostenibilità e futuro per il servizio agromeccanico. “All’ente di ricerca occorrevano dati certi e rilevamenti diretti in campo e i contoterzisti erano in grado di garantirglieli più di chiunque altro”, e aggiunge: “Si tratta di un segnale di realismo importante che dovrebbero cogliere tutte le istituzioni e chiunque miri a una tracciabilità completa dei prodotti agricoli”.

I contoterzisti, grazie alle tecnologie costantemente connesse in campo, software e database, portano un valore aggiunto alla filiera, raccogliendo dati su ogni aspetto, dalle caratteristiche chimiche del suolo, al seme, dalle lavorazioni eseguite, fino al raccolto. “Condizioni di coltivazioni diverse possono influire notevolmente sul risultato finale, e la conoscenza analitica delle diverse variabili in gioco è conditio sine qua non per un prodotto di qualità, che sarà recepito meglio dal mercato”, prosegue Remagni Buoli. “Grazie a FLANAT Research oggi è stato abbattuto uno schema. La Lettera di Intenti mette nero su bianco il valore aggiunto portato dai contoterzisti in quanto attori e costruttori a pieno titolo di una filiera. Ora tocca alle Regioni e al Governo rompere lo stesso schema, un taboo che vede nei contoterzisti solo degli ospiti dell’agricoltura, anziché dei professionisti, e finanziare i servizi agromeccanici”.

Il presidente di Apima Cremona Clevio Demicheli firma la Lettera di Intenti con Flanat Research e Consorzio Agrario di Cremona.

Come evidenziato da Marco Bernasconi, CEO di FLANAT Research, la Camelina sativa si adatta a diverse condizioni ambientali, ha un basso fabbisogno di acqua e sostanze nutritive e ha una resistenza relativamente forte agli insetti nocivi e alle malattie microbiche. Le sue caratteristiche la rendono quindi particolarmente apprezzata come coltura intercalare da reddito grazie alla composizione e alle molteplici applicazioni del suo prezioso olio, adatto alla produzione di alimenti ad alto valore nutritivo, mangimi funzionali, biocarburanti e bioplastiche. “L’innovazione ha il compito di alimentare la transizione green dell’agricoltura, ma deve essere realizzata su larga scala. L’intero sistema alimentare e agricolo deve quindi imparare a lavorare in sinergia e a collaborare, come accaduto tra FLANAT Research, APIMA UNCAI e Consorzio Agrario: un perfetto esempio di innovazione e sostenibilità, dove gli agromeccanici fungono da ponte e facilitatori di processo, supportando gli agricoltori attraverso una recta ractio nel fare le cose e l’apertura alle tecnologie più promettenti”, ha concluso Clevio Demicheli, presidente di APIMA e vice presidente UNCAI.

di Marco R Menga