La scienza prende le distanze dall’agricoltura biodinamica

Di   2 Marzo 2020

Era ora che il mondo scientifico italiano prendesse le distanze dall’agricoltura biodinamica. Lo fa con il documento “Perché la scienza biodinamica è incompatibile con Scienza e Università”, proposto da SETA, il gruppo che promuove le Scienze e le Tecnologie per l’Agricoltura, e sottoscritto da più di venti prestigiose comunità scientifiche nazionali che rappresentano diverse migliaia di ricercatori ed esperti del settore.

L’approccio alla produzione agricola della biodinamica si basa su principi esoterici ed astrali, ed esplicitamente rifiuta il metodo sperimentale, si legge nel documento.

I principi che lo caratterizzano fanno riferimento alla sfera delle pseudo-scienze e a inquietanti rituali, come la sepoltura di organi animali ed il dissotterramento di preparati biodinamici da diluire in acqua in percentuali omeopatiche e “dinamizzate”.

In questi giorni in Senato è in via di approvazione un disegno di legge quadro in materia di agricoltura biologica e biodinamica, che annovera entrambe come metodi di produzione agricola di “interesse nazionale”, relegando così in modo automatico in secondo piano tutto il resto, dal quale dipende oltre il 95% della produzione agricola italiana che, non va dimenticato, è alla base del successo del Made in Italy agroalimentare nel mondo. «Pur nel rispetto della libertà di chiunque di seguire le ideologie in cui crede e di praticare l’agricoltura che vuole, riteniamo inaccettabile che l’agricoltura biodinamica possa essere in qualsiasi modo e a qualunque titolo considerata all’interno dell’Università e della Ricerca».