A proposito di mais e galline OGM

Di   23 Gennaio 2019

La rivista “Toxicological sciences” ha pubblicato uno studio sulle temute conseguenze sulla salute con il consumo di due tipi di mais geneticamente modificati (NK603, resistente al glifosato e MON810, varietà resistente a parassiti).

Il risultato dimostra che le due piante non hanno effetti biologici significativi sui ratti da laboratorio che li hanno consumati per sei mesi. Anche il quotidiano “Le Monde” ne dà notizia, sottolineando come questo studio, smentisca le precedenti ricerche effettuate, che affermavano di aver dimostrato effetti sui topi per consumo del mais NK603.

Galline OGM per uova-medicinali

Un gruppo di ricerca del Roslin Institute dell’università di Edimburgo ha geneticamente modificato alcune galline in modo tale che esse producano uova contenti, nella parte bianca, proteine utili nella cura dell’artrite e di alcuni tipi di cancro. Le proteine con potenti effetti medicali così ottenute costano cento volte meno dei farmaci a base di proteine come Avastin e Herceptin prodotti dalle industrie farmaceutiche e ricercatori ritengono che col tempo sarà possibile una produzione commerciale di queste medicine.

Nello studio, infatti, tre uova erano sufficienti per produrre una dose clinicamente rilevante del farmaco. Dato che i polli possono deporre fino a 300 uova all’anno, i ricercatori ritengono che il loro approccio potrebbe essere più conveniente rispetto ad altri metodi di produzione per alcuni importanti farmaci.

Lo studio – che inizialmente si è concentrato sulla produzione di proteine ​​di alta qualità da utilizzare nella ricerca scientifica – non ha rilevato effetti avversi sui polli stessi, che depongono le uova normalmente. Le proteine su cui si sono concentrati gli scienziati sono state una proteina umana chiamata IFNalpha2a, che ha potenti effetti antivirali e anti-cancro, e le versioni umana e suina di una proteina chiamata macrofago-CSF, sviluppata come terapia che stimola i tessuti danneggiati a riparare se stessi.

I ricercatori affermano di non aver ancora prodotto medicinali da usare nei pazienti, ma lo studio prova che il sistema (analogo in certi passaggi alla produzione dei vaccini antinfluenzali) è fattibile e potrebbe essere facilmente adattato per produrre altre proteine ​​terapeutiche.

“Non stiamo ancora producendo medicinali per le persone, ma questo studio dimostra che i polli sono commercialmente vitali per la produzione di proteine ​​adatte per studi di scoperta di farmaci e altre applicazioni in biotecnologia”

Professor Helen Sang, The Roslin Institute