LOLLOBRIGIDA INCONTRA I SUOI PREDECESSORI

Di   22 Giugno 2023

Primo Tavolo con ex Ministri dell’Agricoltura. Lollobrigida: “Cambiano i governi ma gli obiettivi strategici devono restare”

I Ministri agricoltura degli ultimi 30 anni

Si è tenuto mercoledì 21 giugno, nella Biblioteca Storica del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il primo Tavolo di confronto con i ministri che negli ultimi trent’anni hanno amministrato il dicastero, convocato dal Ministro del Governo Meloni Francesco Lollobrigida.
Al tavolo hanno partecipato 13 ex ministri: Stefano Patuanelli, Maria Teresa Bellanova, Maurizio Martina, Nunzia de Girolamo, Mario Catania, Francesco Saverio Romano, Luca Zaia, Paolo De Castro, Gianni Alemanno, Alfonso Pecoraro Scanio, Walter Lucchetti, Adriana Poli Bortone e Alfredo Luigi Diana. All’iniziativa ha aderito anche l’ex ministro Calogero Mannino, il quale tuttavia per impedimenti sopraggiunti non ha potuto prendervi parte.

“I ministri cambiano ma devono rimanere punti di convergenza che travalicano le singole esperienze di governo e che permettano di guardare oltre i singoli Governi, per avere stabilità di obiettivi per l’Italia. Ho chiesto ai miei colleghi la disponibilità a trasformare questa riunione in una conferenza degli ex ministri, perché ci devono essere dei punti di riferimento saldi. L’agroalimentare è un simbolo strategico dell’Italia, che ha avuto un ruolo centrale nello spiegare al mondo come si potesse vivere bene e, ancora oggi, il nostro cibo di qualità può garantire un percorso corretto per affrontare il tema della sicurezza alimentare”, ha sottolineato il ministro Francesco Lollobrigida.

“Era doveroso chiedere a tutti quelli che hanno rappresentato questo ministero, nella storia repubblicana, di incontrarsi. Provare a confrontarsi e ricevere i loro consigli è per me importante. Cambiano i ministri ma gli obiettivi strategici devono rimanere gli stessi. Ci vuole stabilità, non di governi, ma, ripeto, di obiettivi, che possano rendere sempre più forte l’Italia, garantendo quella ricchezza che può aiutare anche i più deboli”.

Il ministro ha sottolineato l’importanza di una sovranità alimentare “europea, perché abbiamo dei contenuti comuni in termini di valori democratici e di rispetto che ci mettono in condizione di poter lavorare a un’Europa che sia capace di essere indipendente da fattori contingenti come guerre e pandemie”, insieme all’impegno per “contrastare le degenerazioni della ricerca come gli Ogm, ma allo stesso tempo valorizzare le colture più forti che sappiano resistere ai mutamenti climatici e che, a parità di consumo di suolo, possano produrre un quantitativo che garantisca redditività alle imprese e produzione di qualità”. Lollobrigida ha rivolto un “ringraziamento sentito a tutti i colleghi ministri dell’Agricoltura” per il confronto sul tema fondamentale del “settore primario, come proteggerlo e valorizzarlo, perché questo vuol dire benessere e sostegno alle nostre imprese e alla nostra cultura della qualità”.

Nel suo intervento introduttivo il ministri LOLLOBRIGIDA ha espresso l’intenzione di creare una sorta di tavolo permanente con i colleghi ex ministri che si dovrebbe riunire anche in futuro, auspicando inoltre che questa esperienza possa estendersi anche ad altri ministeri.

Ciascun ministro è intervenuto per due minuti e mezzo, prima però ha preso la parola la presidente della Rete degli istituti di agraria Patrizia Marini, che ha ricordato l’assenza nel curriculum degli istitututi italiani la meccanica agraria (oltre alla botanica).

Stefano Patuanelli ha definito “lodevole” l’iniziativa del Ministro Lollobrigida, “per dare un contributo all’agricoltura italiana, che è al centro del nostro sistema produttivo”. “Da questo si parta per tutelare le produzioni di qualità in un quadro europeo e geopolitico molto complesso”, ha sottolineato.

“Serve un rilancio dell’agricoltura”, ha dichiarato Teresa Bellanova, ponendo l’accento sull’importanza di “sostenere le produzioni agricole, il Made in Italy e il reddito dei produttori”. “Questo si può fare se si investe sui contratti di filiera, con una distribuzione del reddito, e combattere il dissesto idrogeologico”, ha sottolineato.

“C’è massima disponibilità a collaborare”, ha detto Maurizio Martina, che ha ringraziato il ministro Lollobrigida per l’iniziativa sottolineando che “è una bella e utile idea quella di riunire chi ha attraversato l’esperienza di ministro alle politiche agricole e dare così una mano a rafforzare sempre di più le strategie agroalimentari italiane, specialmente in questo particolare momento”.

“Ritengo questo incontro un’idea originale e importante”, ha dichiarato Nunzia de Girolamo, perché “significa fare sistema Paese intorno alla filiera più autorevole che esista e che rappresenta l’eccellenza e la carta d’identità dell’Italia. Abbiamo tre temi centrali oggi: la tutela del Made in Italy e tutto ciò che è inerente al cibo sintetico e alla ricerca pubblica”. “C’è poi il tema dell’internazionalizzazione e infine la conflittualità europea tra ambiente e agricoltura su cui il Governo dovrà mostrare i muscoli”, ha aggiunto.

Mario Catania ha sottolineato “il tema del consumo del suolo prima di tutti, ma anche quello dell’acqua e del cambiamento climatico, che sono questioni che vanno affrontate con immediatezza”. “Quello di oggi è stato un incontro tra persone che hanno avuto un’esperienza importante nel settore, penso che sarà utile al ministro, che dovrà decidere se dare un seguito a tutto questo”, ha aggiunto.

Un “plauso al ministro Lollobrigida” è giunto da Saverio Romano “per aver coinvolto i ministri succeduti a questo dicastero e ancora in vita”. “L’agricoltura – ha sottolineato – è trasversale, non divisiva e ci impegna tutti a difendere un mondo fatto di tanti lavoratori, lavoratrici e, spero, in un futuro, anche di tanti giovani”.

“L’emergenza è quella dell’Italian sounding nel mondo che vale circa 120 miliardi di cibo non italiano e venduto come italiano, quindi è un attacco vero e proprio al made in Italy. Poi c’è il tema della sovranità alimentare che ne è collegato e quello della sostenibilità”, ha evidenziato Luca Zaia. “Ovviamente dobbiamo pensare alla remunerazione sul mercato dei prodotti agricoli”, ha aggiunto, ricordando anche “il tema sicurezza alimentare e il tema terra ai giovani”.

Paolo De Castro ha definito l’iniziativa un “arricchimento di esperienza e di lavoro che ciascuno di noi ha fatto e sta continuando a fare”, richiamando il lavoro “nel Parlamento europeo” anche per portare “avanti la riforma sulle indicazioni geografiche, che è importantissima per l’Italia e speriamo di chiudere sotto presidenza spagnola a settembre-ottobre”. “Viviamo un momento di grandi cambiamenti e grandi conflittualità, la transizione ecologica spinge da una parte e il mondo agricolo deve adattarsi a questi nuovi impegni non sempre facili. L’importante è accompagnare questi traguardi ambientali con politiche che aiutino gli agricoltori”, ha sottolineato.

“È una bella iniziativa questa del Ministro Lollobrigida, ossia di voler raccogliere esperienze di chi è stato ministro prima di lui”, ha detto Gianni Alemanno. “Credo che la prima priorità sia quella di difendere il suolo”, ha sottolineato, ponendo “attenzione nel dove si vanno a fare gli investimenti di carattere fotovoltaico, per evitare di consumare suolo agricolo”. “C’è poi la necessità di difendere il Made in Italy e il marchio combattendo l’Italian sounding, perché ci leva troppe risorse”, ha evidenziato.

“Sono molto contento di questo incontro, già con Patuanelli avevo suggerito di realizzare, ad esempio per sostenere i prodotti agroalimentari italiani tradizionali, il coinvolgimento di tutti gli ex ministri”, ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio. “Siamo un modello alternativo con la nostra agricoltura multifunzionale a quella iper industrializzata del resto del mondo”, ha sottolineato, ricordando che “l’agricoltura ha mantenuto attenzione all’identità italiana, al territorio e sovranità alimentare, da non confondere con sovranismo. È importante delineare questa sfida e difendere l’identità della dieta mediterranea”.

Adriana Poli Bortone ha definito l’iniziativa “unificante, non abbiamo parlato di differenze ma di tematiche utili”. “Quando si parla di sovranità alimentare è giusto che si parli di tematiche nazionali, ma anche locali, come la produzione identitaria. Personalmente vorrei inserire la sovranità alimentare in costituzione, anche per diffondere questa cultura”, ha sottolineato.

“Il bilancio alimentare è una cosa importante per tutti i paesi europei, non solo per l’Italia, e siccome si sentono nuovamente dei rumori di guerra per l’Europa riflettere su questo argomento non è sbagliato”, ha evidenziato Alfredo Diana.