RISCATTO AGRICOLO: LA PROTESTA IN 10 PUNTI

Di   30 Gennaio 2024

30 gennaio 2024: in occasione della manifestazione con i trattori in tutta Italia il Coordinamento nazionale riscatto agricolo ha diffuso con un comunicato la piattaforma con i dieci punti dei motivi della protesta

Il coordinamento si definisce “un movimento autonomo spontaneo, apolitico, di giovani agricoltori, partito dal basso con lo scopo di dar vita a nuovo riscatto agricolo italiano. la nostra identità richiama i valori intrinseci degli agricoltori, che si riconoscono nel lavoro, nella famiglia, nelle tradizioni, nel talento, nella passione e nei valori dei nostri territori”.

I 10 punti della piattaforma

  1. RIPROGRAMMAZIONE GREEN DEAL. Revisione completa della Politica Agricola Europea, in quanto di estremismo ambientalista e a discapito della produzione agricola e dei consumatori (Cerealicoltura, allevamenti, regolamenti sui digestati….).
  2. IMPORTAZIONI E LIBERTÀ DI IMPRESA. Vietare l’importazione di prodotti agricoli provenienti da Paesi dove non sono in vigore gli stessi nostri regolamenti produttivi e sanitari. Garantire la libertà di impresa, anche varando leggi che combattano il dumping economico per i prodotti agricoli ed alimentari.
  3. ISTITUZIONE DI UN TAVOLO TECNICO. Chiediamo l’istituzione di un tavolo tecnico di soli VERI agricoltori, che siano coinvolti ogni qualvolta si vari o si ritocchi una normativa che riguardi direttamente o indirettamente il settore agricolo ed alimentare.
  4. ABOLIZIONE IMMEDIATA DI VINCOLI ED INCENTIVI PER NON COLTIVARE I TERRENI. Eliminare l’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni ed ogni forma di contributo volta a disincentivare la coltivazione.
  5. DETASSAZIONE IN AGRICOLTURA ( IRPEF-IMU ). Mantenere un regime fiscale adeguato per il mondo agricolo, viste le criticità economiche causate dall’aumento esponenziale dei costi di produzione e dalla flessione dei mercati dei prodotti agricoli.
  6. AGEVOLAZIONI CARBURANTE AGRICOLO. Mantenere anche dopo il 2026, il sistema che tiene calmierati i costi del gasolio agricolo.
  7. CIBI SINTETICI. Regolamenti stringenti che contrastino l’ingresso sul mercato di cibi sintetici.
  8. RIFORMA ALIQUOTA IVA APPLICATA. Ridurre o addirittura togliere l’iva su alcuni prodotti alimentari primari. Per il vino applicare un’aliquota massima del 10%.
  9. FAUNA SELVATICA. Lo Stato deve garantire un contenimento della fauna selvatica e rispondere direttamente ed in tempi brevi dei danni diretti ed indiretti da essa provocati.
  10. RIQUALIFICAZIONE DELLA FIGURA DELL’AGRICOLTORE. A partire dalle scuole, riqualificare la figura dell’agricoltore ed allevatore, valorizzandola e non additandola come responsabile dell’inquinamento ambientale. L’agricoltore è una figura fondamentale per la società in quanto tutore dell’ambiente e produttore di cibo/vita!

Il documento programmatico si conclude con queste parole “Non siamo contro il Governo, SIAMO PER L’ITALIA, per il nostro lavoro e ciò che rappresenta, ecco perché come simbolo della nostra lotta abbiamo scelto la bandiera italiana con il trattore raffigurato”.

“Non ci accontenteremo delle solite promesse, non staremo fermi a guardare chi, anziché tutelarci, sta
indegnamente rappresentando la nostra agricoltura. Siamo per un vero e nuovo miracolo italiano dettato dal RISCATTO AGRICOLO per dare UN FUTURO ALL’AGRICOLTURA e quindi ALL’ITALIA …. Non lo facciamo per noi, lo facciamo per TUTTI e PER I NOSTRI FIGLI…. Orgogliosi di quello che hanno fatto i NOSTRI PADRI”.

Come ha detto il presidente della Copagri Tommaso Battista: le proteste sono il segnale di un forte malessere diffuso settore agricolo, Occorre ascoltarle, comprenderle e correggere alcune politiche europee che realmente danneggiano il settore: “Resta ferma nella assoluta convinzione che la politica europea debba rapidamente voltare pagina, come chiede la maggior parte dei manifestanti”.

Molte preoccupazioni dei dimostranti sono infatti condivise da tutte le associazioni sia agricole sia agromeccaniche. Non solo, il governo italiano si è mosso e speso in sede europea contro le politiche ultra green della maggioranza socialista che guida l’Unione; con l’avvicinarsi delle elezioni europee c’è inoltre già stata una parziale retromarcia delle politiche green… sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (il dimezzamento entro il 2023 non ci sarà) , sul gasolio agricolo. Gli allevamenti sono stati esclusi dalle direttive sulle emissioni (industriali). La revisione a medio termine della Pac dovrebbe andare in questa direzione, anche se molto dipenderà dall’esito delle prossime elezioni europee. Perché il lavoro da fare è ancora molto, a partire dall’avvio di un serio e strutturato monitoraggio dei costi di produzione, che porti alla elaborazione di un indice dei prezzi per valutare la dinamica dei costi correnti e di come la redditività viene ripartita fra gli attori della filiera, contoterzisti compresi.

Agricoltori e contoterzisti sono una risorsa economica e un presidio ambientale, con loro e grazie a loro si attivano reali e solidi processi di sviluppo delle aree interne, non certo per merito di qualche funzionario di Bruxelles che nulla sa di ciò che avviene fuori dai palazzi né tantomeno dei predicatori green da salotto.

Bene dunque le proteste, ma…  purtroppo qualcuno ha notato degli infiltrati nei cortei, soggetti che poco o nulla c’entrano con l’autentico mondo rurale e le sue giuste rivendicazioni. Probabilmente il riferimento è a chi ha bruciato nel viterbese le bandiere gialle della Coldiretti.

Assistendo a quanto sta accadendo anche in Francia e in Germania, crediamo piuttosto che le proteste debbano portare un un profondo ripensamento dell’attuale Pac con il suo ritorno al suo essere prima di tutto un sostegno al reddito degli agricoltori. I veri agricoltori. Ambiente, innovazione tecnologia, transizione energetica ed equilibri commerciali intra Ue sono temi importanti che possono essere posti solo in concertazione con il mondo agricolo.

Di Marco Renato Menga