Robot agricoli, il nodo delle norme

Di   31 Agosto 2023

L’agricoltura del futuro sarà sempre più affidata ai robot, capaci di svolgere in autonomia le operazioni più diverse, dalla semina alla raccolta, dal diserbo all’irrorazione. Ma per poter usufruire dei vantaggi di queste macchine intelligenti, occorre prima risolvere il problema della sicurezza

Come evitare che i robot possano causare danni alle persone, agli animali, alle colture o all’ambiente? Come garantire che i robot non escano dai confini dell’area di lavoro o non si avventurino su strade pubbliche? Come controllare che i robot non vengano hackerati o manipolati da malintenzionati? Queste sono le domande che si pongono i costruttori, gli agricoltori e le autorità competenti, consapevoli che le normative attuali sono insufficienti o obsolete per regolamentare l’uso dei robot in agricoltura.

Infatti, l’unica direttiva europea che si applica alle macchine agricole è la 2006/42/CE, che però tratta la robotica in modo troppo generico e non tiene conto delle specificità e delle innovazioni del settore. Per questo motivo, l’Unione Europea sta lavorando a una revisione della direttiva, che dovrebbe diventare un regolamento e definire i requisiti base per commercializzare e utilizzare i robot in Europa.

La necessità di tenere il passo con i rapidi sviluppi tecnologici e affrontare i rischi emergenti nel settore delle macchine, quali l’integrazione dell’intelligenza artificiale e della robotica, sono alla base del cambiamento e della promulgazione del nuovo Regolamento Macchine (UE) 2023/1230, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea dello scorso 29 giugno. Il nuovo Regolamento introduce nuovi requisiti che riguardano la cybersecurity, l’intelligenza artificiale, le macchine mobili controllate da remoto ed i robot collaborativi, ma sarà applicato solo dal 20 gennaio 2027. Il nuovo regolamento affronta anche la questione dei robot capaci di apprendere in continuo grazie all’intelligenza artificiale. Questi robot potrebbero decidere autonomamente di modificare il loro comportamento o il loro percorso, in base alle condizioni ambientali o agli obiettivi da raggiungere. Ma questo potrebbe comportare dei rischi per la sicurezza, se non ci sono dei limiti o dei metodi di gestione adeguati.

Oltre al regolamento sulle macchine, l’Europa sta elaborando anche altre normative che riguardano aspetti specifici della robotica, come l’intelligenza artificiale (AI), la sicurezza informatica (CS) e gli aggiornamenti software (SUMS). Queste normative si applicheranno ai robot solo se questi possiedono determinate tecnologie e potrebbero richiedere delle certificazioni da parte di enti terzi notificati. Questo potrebbe comportare un aumento dei costi di sviluppo e una difficoltà maggiore per le piccole e medie imprese.

A livello internazionale, invece, si sta lavorando allo standard 18497, che sarà modificato dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO) per fornire indicazioni specifiche sulla progettazione e sui test di sicurezza dei robot agricoli. Questo standard faciliterà e uniformerà la produzione e la commercializzazione dei robot a livello globale.

Ma le normative non bastano a garantire la sicurezza dei robot. Occorrono anche soluzioni tecnologiche che aumentino la capacità di controllo e di prevenzione degli incidenti. I produttori stanno sviluppando sistemi sempre più avanzati, basati su telecamere, sensori, radar, lidar e connessione a internet. Questi sistemi permettono ai robot di rilevare e identificare gli ostacoli, di distinguere le persone dalle piante, di rimanere nell’area di lavoro preimpostata e di fermarsi in caso di emergenza. I sistemi permettono anche agli agricoltori di monitorare in tempo reale la qualità del lavoro svolto dai robot, di avere uno storico delle operazioni eseguite e di intervenire rapidamente in caso di anomalie. Inoltre, i sistemi consentono ai robot di comunicare tra loro e con altre macchine o dispositivi presenti in campo.

L’interazione tra uomo e robot è un altro aspetto fondamentale per la sicurezza e l’efficienza della robotica agricola. Alcuni progetti di ricerca stanno studiando come migliorare questa interazione e come ne evolverà l’uso in agricoltura. Secondo uno studio della Harper Adams University e di Precision Decisions, gli agricoltori preferirebbero controllare i robot a distanza, se questi fossero affidabili e richiedessero pochi interventi. Secondo un’indagine dell’Università di Hohenheim, i frutticoltori tedeschi vedono nei robot un’opportunità per ottimizzare i processi produttivi, ma sono frenati dagli alti costi, dalla complessità tecnologica e dalla scarsa fiducia nelle nuove soluzioni. Secondo un sondaggio della ricercatrice LaTanya Baylis, la fiducia verso i robot varia in base al tipo di macchina, al genere e alla cultura organizzativa degli operatori. Gli uomini tendono a fidarsi di più dei robot rispetto alle donne e i droni telecomandati sono percepiti come più sicuri dei robot per le operazioni a terra o per la raccolta.

I robot sono una risorsa per l’agricoltura, ma anche una sfida. Per poterli usare in modo sicuro ed efficace, occorre una normativa adeguata, una tecnologia avanzata e una buona interazione con gli operatori. Solo così i robot potranno diventare dei veri alleati degli agricoltori e contribuire a rendere l’agricoltura più sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale.

Marco R Menga