Un Tea nel deserto

Di   31 Maggio 2023

La Commissione industria, commercio agricoltura del Senato ha inserito all’unanimità nel DL siccità un articolo che consente la sperimentazione in campo delle tecnologie di evoluzione assistita

Approvato all’unanimità dalla Commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato un articolo aggiuntivo al decreto legge siccità che consente la sperimentazione in campo delle Tea, le tecnologie di evoluzione assistita. Ora la palla al parlamento. Soddisfazione dal presidente della Commissione Luca De Carlo, primo firmatario del provvedimento

“In questi anni, sono stati ottenuti straordinari risultati con la sperimentazione in laboratorio, e siamo totalmente ottimisti che la ricerca potrà ancora migliorare con il passaggio alla sperimentazione in campo; in questo modo, potremo ottenere piante più resistenti alla siccità, ai cambiamenti ambientali, agli attacchi dei parassiti. Si tratta realmente di una svolta epocale, un obiettivo condiviso da tutti e che ha abbattuto le ideologie per favorire il progresso e la ricerca”, ha detto il senatore Luca De Carlo, primo firmatario del provvedimento.

Le Tea non devono essere confuse dagli Ogm, e le motivazioni addotte da vent’anni contro gli Ogm non si possono riproporre, perché con le Tea siamo di fronte a tecniche che consentono modifiche mirate dell’informazione genetica all’interno delle cellule, modifiche dello stesso identico tipo delle mutazioni spontanee, accelerando ciò che già avviene in natura, ovvero la selezione delle piante che meglio si adattano a determinati contesti.

Gli Ogm sono piante ottenute trasferendo un gene da una specie ad un’altra (il mais BT contiene un gene di origine batterica).  Al contrario le nuove biotecnologie consentono di lavorare solo all’interno della specie target di norma inducendo mutazioni nel DNA in punti predefiniti. E anche quando si inserisce un intero gene, la sequenza proviene sempre da un’altra pianta della stessa specie o interfertile (cisgenesi). Così, grazie alla cisgenesi, ad esempio, è stato possibile creare un vitigno resistente alla peronospora selezionando il gene della resistenza nella forma selvatica della vite e trasferendolo sulla forma coltivata. Il nuovo vitigno è pressoché identico all’originale e regala un vino altrettanto buono.

“Grazie alla collaborazione di tutti i partiti, come dimostra il voto di oggi, l’Italia in agricoltura è una nazione all’avanguardia in Europa, un risultato che nasce da un serio lavoro di approfondimento. Siamo favorevoli alla sostenibilità ambientale ma contemporaneamente dobbiamo guardare alla sostenibilità economica”, è stato il commento del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida.

Il voto italiano, occorre sottolinearlo, è anche una risposta chiara e forte alla deriva antiscientifica e allarmistica dell’Europa, in particolare sugli agrofarmaci. L’Europa, nei giorni, scorso ha minacciato, neanche troppo velatamente, che se non la si segue in tutto e per tutto nelle sue politiche green (il Regolamento europeo sul ripristino della natura, se approvato, determinerebbe una riduzione, nell’Unione europea, dei terreni agricoli di almeno il 10%) è pronta a bloccare le Tea e con essa la scienza.

Il passaggio ulteriore, necessario per uscire da questo lungo periodo di oscurantismo tecnologico, deve essere infatti l’inquadramento europeo: senza le Tea resteranno a livello sperimentale.

A fine giugno è prevista la presentazione della proposta di Regolamento sulle tecniche genomiche da parte della Commissione Ue. Ogni slittamento dell’iter europeo fermerebbe la procedura di adozione per un ulteriore anno, fino alle elezioni europee nel 2024.
Ribadiamo, le tecniche di evoluzione assistita sono una risposta efficace all’emergenza climatica e alla richiesta di cibo, permettendo di ridurre l’uso di carburanti, fertilizzanti, agrofarmaci e acqua e di garantire la produttività necessaria per rispondere alla popolazione in crescita. 

M.R. Menga