Verso una sola legislazione europea per il suolo

Di   19 Maggio 2021

Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la mozione con la quale chiede alla Commissione Europea di predisporre una direttiva specifica per la protezione del suolo e della sua biodiversità

Il documento fa leva sul concetto di ecosistema vitale e multifunzionale e sulla bellezza dei paesaggi.

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Un quadro giuridico europeo di protezione del suolo risulta necessario dal momento che le misure di protezione sul suolo attualmente in vigore sono frammentate tra molti strumenti strategici privi di coordinamento e spesso non vincolanti; le misure nazionali esistenti si sono rivelate di per sé insufficienti. In Italia, inoltre, la legge sul consumo del suolo è ferma da anni.

Il Parlamento europeo chiede così alla Commissione e agli Stati membri tutta una serie di interventi. Gi obiettivi principali sono:

  1. La conoscenza dello stato della risorsa suolo, fornendo indicatori, misurazioni e terminologie univoci.
  2. La definizione di politiche e strumenti di intervento che chiariscano le diverse responsabilità delle parti interessate, individuino le migliori pratiche agricole, le principali minacce (es la compattazione del suolo determinata dal passaggio di macchinari pesanti) e adeguate misure di controllo. Il tutto con adeguate risorse finanziarie.
  3. La lotta al consumo di suolo e alla sua impermeabilizzazione (stima dei terreni impermeabilizzati, sviluppo di nuove aree verdi, forestali e agroforestali, soprattutto nelle regioni urbane, riorità al riuso dei terreni dismessi e al riuso dei siti abbandonati rispetto all’uso di terreni non impermeabilizzati).
  4. Il contrasto dell’inquinamento del suolo con la mappatura delle zone a rischio e dei siti contaminati e la decontaminazione dei siti contaminati (il Parlamento invita la Commissione e gli Stati membri ad applicare il principio “chi inquina paga”). In particolare si vorrebbero invitare gli Stati a contribuire alla riduzione dell’uso eccessivo di fertilizzanti sintetici, in particolare di azoto, diminuendo le soglie fissate dalla direttiva nitrati, ma anche a sottoporre a revisione la direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi e a elaborare dei limiti europei per l’inquinamento da sostanze per e polifluoro alchiliche (PFAS), sulla base del principio di precauzione.
  5. L’incentivazione dell’economica circolare. Gli strumenti suggerito sono il recupero dei materiali per i terreni di scavo nella revisione della direttiva quadro sui rifiuti; la revisione della direttiva 86/278/CEE del Consiglio sui fanghi di depurazione, di modo che tale revisione contribuisca alla protezione del suolo aumentandone la sostanza organica, riusando i nutrienti e riducendo l’erosione; il pieno riuso delle sostanze nutritive e dei componenti preziosi presenti nelle acque reflue, al fine di migliorare la circolarità in agricoltura ed evitare lo scarico eccessivo di nutrienti nell’ambiente.
  6. La riduzione dell’impronta ecologica globale dell’economia europea. Come? Prima di tutto includendo la protezione e l’uso sostenibile del suolo in tutti gli aspetti pertinenti la sua politica esterna e, in particolare, tenerne pienamente conto al momento di concludere accordi internazionali pertinenti e di rivedere quelli esistenti. Lo stesso anche negli accordi commerciali, adottando misure per affrontare il degrado del suolo importato da paesi terzi, ivi compreso il degrado causato dai biocarburanti. In sostanza i prodotti importati da paesi terzi verso l’UE divrebbero essere conformi agli stessi standard ambientali e di uso sostenibile dei terreni.

UN QUESTIONARIO DI SUCCESSO

Le numerose risposte al questionario sul suolo proposto sempre dalla UE proprio in questi ultimi mesi hanno dimostrato il vasto interesse presente tra i cittadini europei. Anche Uncai ha partecipato alla consutazione europea.

PROSSIMI PASSI

Adesso si tratta di passare dalla risoluzione parlamentare alla attuazione delle politiche di intervento da parte della Commissione europea e degli Stati membri. Non sarà facile.