100 anni dalla legge Serpieri

Di   13 Dicembre 2023

Lollobrigida: “Significato storico che guarda al futuro”

Da sinistra Gardini, Prandini, Lollobrigida, Giansanti e Fini. Sotto i ragazzi dei due istituti tecnici di Roma.

“La legge Serpieri è stata una delle norme più innovative del sistema italiano. Noi abbiamo voluto riunire in una trilogia tre personaggi che hanno caratterizzato il mondo dell’agricoltura in Italia, attraverso i loro studi e le loro ricerche: Emilio Sereni, Nazareno Strampelli e, appunto, Arrigo Serpieri. Una trilogia che ha un significato storico perché guarda al futuro”. Così il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo al convegno ‘100 anni della legge Serpieri. Modernità e attualità della legge’ che si è svolto questa mattina nella Sala Serpieri a Roma presso il Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura.

L’occasione è quella del centenario della Legge Serpieri per analizzare la figura dello studioso e la modernità della sua norma, ancora oggi attuale. Ed in questa occasione è stato presentato il libro a cura del Consigliere ministeriale di alta consulenza Masaf, Giuseppe Ambrosio e del Direttore Generale dell’economia montana e delle foreste Masaf, Alessandra Stefani,  dal titolo: “100 anni della legge Serpieri. Modernità e attualità della visione strategica di Arrigo Serpieri”, con la presentazione del Ministro Lollobrigida e la prefazione di Giovanni Maria Flick.

Presenti al convegno, tra gli altri, anche Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti; Cristiano Fini, Presidente di CIA; Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura, e Maurizio Gardini, Presidente Confcooperative-Alleanza Cooperazione Italiana. La Legge offrì una prima sistemazione organica delle diverse disposizioni in materia forestale.

“Sono passati cento anni dalla Legge Serpieri, -afferma Luca De Carlo, Presidente della Commissione Agricoltura del Senato della Repubblica- ma il messaggio su cui si fonda è ancora attuale. Ad accomunare ieri e oggi è il concetto di gestione, e abbiamo visto quali sono stati gli effetti del suo venir meno in questi anni. È fondamentale far passare questo messaggio ai giovani: l’agricoltura non può e non va messa in contrapposizione all’ambiente, anzi. Gli agricoltori sono i più grandi cultori e sostenitori dell’ambiente: lo hanno dimostrato negli anni ed ora hanno nuove, grandi opportunità grazie ad un Governo che crede in loro e nel loro operato, e li ha rimessi al centro del villaggio. Coniugare innovazione e tradizione oggi è fondamentale, per un settore che tutto il mondo ci invidia e prova a copiare”.

“Serpieri – spiega il Ministro Lollobrigida – mise insieme tutte le norme dell’epoca e già nel 1923 permise all’Italia di avere una legislazione avanzata che affrontava il tema del dissesto idrogeologico,  della forestazione e del ruolo degli agricoltori come produzione ma anche come manutenzione del suolo. Sono i temi di oggi, quelli che nei secoli l’Italia ha saputo interpretare e che noi dobbiamo riprendere e migliorare alla luce dei nuovi eventi e delle nuove esigenze. L’agricoltore è quello che cura l’ambiente attraverso il suo lavoro, questo è il messaggio che portiamo in Europa. L’agricoltore è stato descritto come nemico del territorio, una follia ideologica, frutto di una probabile inconsapevolezza della storia dell’uomo”.

“Nell’antichità si diceva: ‘L’uomo esce dalla barbarie quando comincia a coltivare’.  È così. Avendo la consapevolezza dell’agricoltore come bio regolatore, vogliamo evitare barbarie. L’ uomo è capace di scolpire e dipingere il territorio con il suo lavoro, tenendo conto ovviamente della sostenibilità ambientale che è centrale, ma anche di quella economica e sociale”, conclude il Ministro Lollobrigida che nel corso del convegno ha risposto alle domande degli studenti presenti dell’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni e dell‘Istituto Tecnico Agrario Statale Giuseppe Garibaldi di Roma.

“L’agricoltura è la spina dorsale del Paese, la storia di Serpieri è un punto di riferimento importante. Non celebriamo solo una persona o un’idea ma un modello agricolo”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Quello suggerito da Serpieri è un modello di gestione della natura che consente agli imprenditori agricoli di guardare serenamente al futuro. Oggi, alla luce del cambiamento climatico, la legge di Arrigo Serpieri diventa ancora più attuale; la cura forestale, infatti, è centrale per gli agricoltori e per la salvaguardia del territorio. Non siamo guardiani – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura – ma degli attori economici e sociali rilevanti nella costruzione di un’Italia moderna ed efficiente”.

Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha quindi definito la la legge Serpieri “un testo fondamentale che ha permesso negli anni la restaurazione di tutti quei territori montani e che trova una massima attualità e modernità oggi per il ripopolamento di queste aree che altrimenti, se lasciate abbandona, porterebbero a gravi conseguenze”.