Coltiviamo l’agricoltura sociale

Di   25 Gennaio 2023

Premiati i vincitori del settimo bando della lodevole iniziativa di Confagricoltura, Senior Onlus e Reale Mutua

Si è svolta nella restaurata splendida Sala Serpieri di Palazzo Della Valle, sede di Confagricoltura, la premiazione dei vincitori della settima edizione del bando “Coltiviamo agricoltura sociale“, promosso oltre che dall’organizzazione agricola, da Senior l’Età della Saggezza Onlus e Reale Foundation, in collaborazione con la rete Fattorie sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.

Crescono le aziende agricole che svolgono, oltre al regolare impegno legato alla coltivazione della terra e all’allevamento, attività sociali perfettamente integrate: +250% in otto anni (fonte: Ismea 2020. l’agricoltura sociale è praticata dal 12,5% del totale delle imprese agricole; le attività più diffuse sono le fattorie didattiche e l’inserimento lavorativo di persone fragili (rapporto Agricoltura100, Reale Mutua – Confagricoltura, 2022). Oltre la metà fattura tra 50mila e 1 milione di euro; solo il 12% supera il milione. La maggior parte si trova nel Nord Italia (41%), il 38% nel Sud (isole comprese) e il 21% nel Centro (fonte: Crea).

Ad aggiudicarsi l’edizione 2022 di “Coltiviamo agricoltura sociale” con 40.000 euro e una borsa di studio ciascuno per il “Master di agricoltura sociale” dell’Università di Roma Tor Vergata, sono stati i progetti:

  • Parco archeologico di Pompei, storia di una rinascita – azienda agricola di Landro Francesco (Napoli – Salerno);
  • Fili d’erba – azienda agricola la Fattoria di Bubi e Mimi (Cuneo);
  • L’orto terapeutico di Lu – azienda agricola Mirai (Cagliari).

Il premio speciale di 20.000 euro, inserito a favore delle cooperative sociali che si occupano della gestione e riqualificazione del verde pubblico, è andato a “Giardino in movimento” – cooperativa sociale agricola Pane e Signore, di Genova.

Parco archeologico di Pompei, storia di una rinascita

Un mondo perduto che rinasce grazie ai giovani e al sociale e lo fa in nome dell’agricoltura e dell’archeologia, spingendo il territorio verso il rispetto e la tutela dell’ambiente. L’idea è dell’imprenditore agricolo Francesco DI LANDRO, operatore e innovatore del settore, con esperienze a livello nazionale e internazionale, che guida, in qualità di capofila, un partenariato pubblico-privato con il Parco archeologico di Pompei e la cooperativa sociale il Tulipano. Così, proprio grazie a questa partnership, nelle aree verdi che circondano l’area archeologica della città antica di 2000 anni e patrimonio dell’umanità, e in quelle del Polverificio borbonico di Scafati, attraverso l’agricoltura si promuove l’inclusione di giovani emarginati con bassa scolarità e disabilità, operando sul capitale umano con l’obiettivo di valorizzare le risorse di ciascun individuo nei contesti di vita ordinari, con particolare attenzione ai bambini, agli adolescenti, ai giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico e/o disabilità cognitiva.

Fili d’erba

La fattoria didattica e sociale di Bubi e Mimi a Bene Vagienna, in provincia di Cuneo, ha dato vita al progetto Fili d’erba per creare un luogo dove, oltre a quelle agricole, si svolgono anche attività rivolte a bambini e ragazzi con problemi psico-sociali, disabilità, o provenienti da famiglie difficili. Fili d’erba realizza un ambiente rigenerativo per far rifiorire e crescere, attraverso la natura e la cura di piante e animali, proprio questi bambini e ragazzi fragili. All’interno dei 4500 mq della fattoria è stato realizzato un giardino sensoriale con erbe officinali e aromatiche, all’interno del quale iniziare percorsi guidati di conoscenza. In un laghetto su due livelli, su uno dei quali l’acqua ai bambini arriva alle ginocchia, si allevano le colorate carpe coi: i bambini possono prenderle e dar loro da mangiare. Tutti i percorsi sono studiati in forma tondeggiante, per essere quanto di più lontano, anche visivamente, dalle corsie di ospedale. Uno spazio è dedicato ai porcellini d’India e si allevano anche le galline nostrane di Morozzo. Tutto è attentamente studiato per infondere maggiore sicurezza, conoscenza oltre a un possibile inserimento lavorativo nella produzione di cosmetici naturali.

L’orto di Lu

Foto L’Orto di Lu

Il titolare dell’azienda agricola Mirai a Pimentel, a 35 chilometri da Cagliari, ha aperto nel 2017 una onlus, L’orto di Lu, dedicata alla sorella Luena, scomparsa prematuramente per un tumore ovarico. Il progetto nasce proprio da questo vissuto personale e dal desiderio di fare altrettanto per le donne che stanno affrontando problemi oncologici. “L’orto cura chi se ne prende cura: questo è alla base del mio progetto”, spiega Andrea MIRAI. E’ stata così realizzata, all’interno dell’impresa, una vera e propria oasi in mezzo alla natura, dove ciascuna donna, prendendosi cura dell’orto possa, attraverso semplici attività come il lavoro di gruppo nel campo o soltanto attraverso il contatto con la natura, ritrovare serenità. L’associazione, in breve tempo, è riuscita a coinvolgere tante donne, centinaia di volontari e migliaia di donatori, catturati dalla bellezza dei fiori del primo giardino in Sardegna dedicato ai tulipani e allo scopo per cui l’associazione è nata. L’impresa ha istituito una borsa di studio di 25.000 euro per l’Università di Cagliari in collaborazione con l’ospedale oncologico Businco di Cagliari; anche il ricavato della vendita dei tulipani permette di finanziare la ricerca.

Il giardino in movimento

Premio speciale per la gestione e la riqualificazione del verde urbano: il Giardino in movimento. Questa esperienza parte dalla volontà di riqualificare e valorizzare un’area urbana del centro di Genova, i Giardini Pellizzari, luogo molto frequentato da mamme con bambini, anziani, cittadini. La rinascita di quest’area avviene grazie all’impegno di Ornella RICCIARDI, che ha coinvolto una rete di associazioni, come la cooperativa ‘Pane e Signore’ promossa dall’Opera don Gianella, alcune aziende, esercizi commerciali della zona, il comune ed i cittadini privati per dare vita a questa iniziativa per la riqualificazione urbana. Nel progetto verranno utilizzate esclusivamente le varietà che crescono spontaneamente. A lavorare al giardino saranno giovani in difficoltà, cui spetta il compito di preparare il terreno per la nascita e piantumazione di piante. Attraverso una formazione ad hoc con gli educatori del Cepim, il Centro italiano down onlus di Genova, permetterà di coinvolgere anche questi ragazzi nella cura del giardino. La formazione inoltre sarà aperta anche ad esterni, a persone del quartiere, che vorranno dare il loro contributo partecipando all’iniziativa. “Questo premio – ha spiegato Ornella RICCIARDI – ci dà la possibilità di concretizzare tutto questo e tornare a valorizzare un’area urbana molto bella e importante della città”.

Qui tutte le informazioni sulla premiazione e sul bando, compreso l’elenco di tutti i progetti partecipanti>>

“Un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto e che ci riempie di orgoglio perché dimostra come l’agricoltura non sia solo il settore primario di produzione, ma sia anche capace di intraprendere strade innovative, di riscatto sociale e di welfare per le fasce più fragili della popolazione. Senza perdere la propria dimensione economica e imprenditoriale, le aziende che praticano agricoltura sociale sottolineano la dimensione etica d’impresa. Un’intuizione che continua a dare i suoi frutti e un esempio di sostenibilità da imitare”.

Ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano GIANSANTI

“Il ministero dell’agricoltura lavora per valorizzare l’agricoltura sociale e per sostenere i più fragili, giovani, donne e diversamente abili che, in questo modo, possano essere protagonisti di un modello virtuoso. La visione comunitaria e l’implementazione della naturale voglia di donarsi dell’uomo sono fattori da riscoprire; ringrazio Confagricoltura e le imprese associate per aver puntato sulla coesione sociale. In questo modo si può raggiungere l’obiettivo sano di creare ricchezza per poi redistribuirla. Il modello Italia, infatti, deve vedere un grande sostegno alle aziende per riscoprire, nel sistema economico nazionale, le potenzialità dell’agricoltura, che per troppo tempo è stata considerata un’attività di secondo piano. Proprio a favore dei più deboli il governo è intervenuto anche per contrastare l’aumento dei prezzi, stanziando 500 milioni di euro per garantire un aiuto economico che assicuri prezzi al dettaglio calmierati”.

Ha detto il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco LOLLOBRIGIDA che ha lodato il restauro della sala serpieri.

“I quattro progetti premiati oggi rafforzano e confermano la validità del nostro impegno nel valorizzare le iniziative di agricoltura riconducibili alla solidarietà tra le generazioni, all’occupazione e all’assistenza sociosanitaria dei soggetti più deboli, alla tutela dei diritti civili e all’inclusione sociale nelle zone rurali. Con questa iniziativa vogliamo favorire e supportare l’integrazione tra i diversi attori dell’agricoltura sociale e la realizzazione di modelli di buone pratiche”.

Ha spiegato Angelo SANTORI, presidente di Senior l’Età della Saggezza Onlus, che ha ricordato i successi di 7 anni di esperienza con un totale di 800mila euro erogati a 20 esperienze di inclusione dell’agricoltura sociale e ha voluto ringraziare tutte le persone che hanno attivamente collaborato al successo dell’iniziativa. (vedi la VIDEOINTERVISTA)

“L’agricoltura sociale à solidarietà, inclusione, integrazione, valorizzazione del territorio e della dimensione relazionale. Per tradizione Reale Group è sempre stata vicina al mondo agricolo e, oggi più che mai, attraverso Reale Foundation siamo orgogliosi di sostenere, insieme a partner storici come Confagricoltura, iniziative etiche che offrono un contributo rilevante allo sviluppo del settore, generando ricadute positive in ambito sociale”.

Ha dichiarato Virginia ANTONINI, direttrice della sostenibilità e della comunicazione istituzionale di Reale Group, partner dell’iniziativa.

“Questo bando ci consente di implementare ed estendere l’esperienza di agricoltura sociale e di inclusione già avviata dal Parco archeologico di Pompei anche ad altre aree verdi di nostra competenza, come il Polverificio Borbonico di Scafati, coniugando l’esperienza sociale di coinvolgimento concreto di persone anche con disabilità e il loro possibile inserimento nel mondo del lavoro con la valorizzazione di un patrimonio naturale dalle grandi potenzialità finora non adeguatamente sviluppato”, ha sottolineato il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel ZUCHTRIEGEL, area in cui opera una delle aziende premiate.