Decreto interministeriale sull’etchetta in arrivo

Di   21 Gennaio 2020

Da fonti Mipaaf Agra Press apprende che è di imminente pubblicazione un decreto interministeriale (salute-agricoltura-sviluppo economico) sull’etichettura a batteria 

In alto due esempi di etichetta a batteria, sotto gli equivalenti a semaforo

ROMA – Promossa in Europa perché intuitiva, l’etichetta a semaforo (come il nutri score francese) non piaceva all’agricoltura italiana perché avrebbe penalizzato proscutto e salumi. Lo scopo era dare una indicazione nutrizionale ai consumatori, ma il rischio di vendere meno Parmigiano e prosciutto ha fatto sì che si studiasse un’etichetta alternativa che piacesse all’Italia, quella a batteria.

Niente semaforo verde, rosso, giallo per indicare cosa va mangiato con prudenza, ma una batteria azzurrina che se piena è una cosa piuttosto negativa: la batteria si basa su una valutazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare, calcolata a porzionem entre il semaforo su un punteggio basato su 100 grammi.

I commenti

VACONDIO (FEDERALIMENTARE): GRANDE VITTORIA PER SETTORE

“L’industria alimentare italiana accoglie con grande soddisfazione l’approvazione da parte del consiglio dei ministri del decreto relativo all’adozione del nuovo sistema di etichettatura nutrizionale a batteria”, afferma il presidente di federalimentare Ivano VACONDIO, nel precisare che “la batteria, ideata dalle istituzioni e sostenuta da vari stakeholder (tra i quali federalimentare) sotto la direzione del governo, va incontro alle richieste dei consumatori, che da tempo chiedevano un sistema più chiaro per comprendere il valore nutrizionale dei prodotti alimentari”.
VACONDIO plaude in particolare la decisione “di evitare l’adozione di sistemi poco rispondenti alle esigenze dei consumatori italiani e penalizzanti per la dieta mediterranea, come ad esempio il nutriscore francese'”, spiega federalimentare. “i test realizzati in questi ultimi mesi tra le famiglie italiane hanno chiaramente dimostrato che nel nostro paese il nutriscore non verrebbe né compreso né apprezzato dai consumatori”, evidenzia VACONDIO, che sottolinea invece come la batteria “abbia riscontrato il gradimento del campione di cittadini coinvolto nella sperimentazione da numerosi punti di vista, in particolare chiarezza, comprensibilità e utilità per gli acquisti”. “Riguardo l’esclusione dei prodotti di origine protetta dallo schema di etichettatura, a nostro avviso superflua dato che l’applicazione delle etichette è su base facoltativa e non a titolo obbligatorio, auspichiamo che il governo sappia trovare una base argomentativa solida per evitare un indebolimento della posizione italiana nell’ambito del negoziato comunitario, dove ora si sposta la battaglia”.
 
MANTEGAZZA (UILA): SCELTA GIUSTA DA DIFENDERE IN EUROPA

“Consideriamo positiva la scelta del governo di assumere l’etichetta a batteria come sistema ufficiale di etichettatura dei prodotti alimentari in italia; è una proposta, a lungo meditata e sperimentata, che facilita la comprensione e la consapevolezza dei consumatori sull’apporto energetico e nutritivo degli alimenti e che rappresenta una valida alternativa al nutri-score, l’etichetta a semaforo adottata da vari paesi europei”, ha detto il segretario generale della Uila-Uil Stefano MANTEGAZZA. “Certamente, ci attende una lunga battaglia in Europa per difendere questa soluzione che consentirà ai consumatori di comprendere più facilmente il valore nutrizionale degli alimenti e servirà a rendere giustizia ai prodotti della dieta mediterranea minacciati dall’etichetta a semaforo”.
 
PRANDINI ( COLDIRETTI ): IMPORTANTE ETICHETTATURA A BATTERIA

“La dieta mediterranea si è classificata come migliore dieta al mondo del 2020 davanti alla dash e alla flexitariana”, rende noto la Coldiretti sulla base del best diets ranking 2020 elaborato dal media statunitense u.s. news & world’s report’s – precisa l’organizzazione – noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori. “Il nuovo riconoscimento rappresenta anche una risposta ai bollini allarmistici e a semaforo fondati sui componenti nutrizionali che alcuni paesi, dalla Gran Bretagna al Cile alla Francia, stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale. Il sistema di etichettatura a semaforo è fuorviante, discriminatorio ed incompleto e finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”, afferma il presidente di coldiretti Ettore PRANDINI, nel precisare che “si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il grana padano, il parmigiano reggiano ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate”. “E’ inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità, anche perché l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo sullo specifico prodotto”, continua PRANDINI. “E’ importante l’impegno dell’italia affinché si introduca un sistema diverso ‘a batteria’ che tenga conto dell’insieme della dieta alimentare e non si focalizzi sul singolo prodotto“, spiega PRANDINI, nel concludere che “in questo contesto è giusto non inserire i prodotti a denominazione di origine dop e igp per evitare di ingenerare confusioni su prodotti le cui riconosciute caratteristiche spesso a ricette tramandate da secoli”.