Fondo per l’innovazione in agricoltura: appena una mannina dal cielo per gli agromeccanici

Di   16 Agosto 2023

A conti fatti, si tratterà di 75 milioni (meno 10 che andranno alle zone alluvionate, quindi 65) per l’anno 2023. In sostanza 650 domande da 100.000 euro in tutta Italia o 325 per domande da 200.000. Per gli anni successivi molto meno ancora

L’agricoltura italiana è in crisi. Lo sappiamo tutti. I prezzi delle materie prime sono crollati, la concorrenza straniera è spietata, le normative ambientali sono sempre più stringenti. Gli agricoltori faticano a tirare avanti, e con loro anche gli agromeccanici, ovvero le imprese che forniscono servizi di meccanizzazione agricola, indispensabili per migliorare la qualità e la sostenibilità delle produzioni.

Ma c’è un lumino in fondo al tunnel, piccolo ma c’è. Si chiama Fondo per l’innovazione in agricoltura, ed è la sola misura agromeccanica della Legge di Bilancio 2023, approvata dal governo Meloni con il sostegno di tutto il centrodestra. Si tratta di un fondo destinato a finanziare progetti di investimento nel settore della produzione agricola e dell’agroindustria, comprese le attività commerciali e logistiche.

È prevista una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, ma con una quota parte per ogni anno soggetta a vincolo di destinazione territoriale verso le imprese ubicate nei territori colpiti dalla recente alluvione del maggio 2023. In particolare, le imprese alluvionate potranno beneficiare di 10 milioni di euro per l’anno 2023, 30 milioni di euro per l’anno 2024 e 35 milioni di euro per l’anno 2025. Tale partizione discende dal Decreto Legge sull’Alluvione. Se da un parte le imprese delle aree alluvionate ricevono così un grosso aiuto, la dotazione per le restanti parti della Penisola ne esce alquanto ridimensionata. A conti fatti, si tratterà, infatti di 65 milioni per l’anno 2023. In sostanza 650 domande da 100.000 euro in tutta Italia o 325 per domande da 200.000. Per gli anni successivi molto meno ancora: 45 milioni (450 domane da 100.000 euro) per il 2024 e 35 (350 domande) per il 2025.

Ciò che però più conta è che, finalmente, tra i destinatari del Fondo ci sono anche gli agromeccanici, che potranno accedere a contributi a fondo perduto, garanzie sui finanziamenti, finanziamenti agevolati e partecipazione a fondi per il venture capital. L’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo di progetti di innovazione che siano volti ad incrementare la produttività nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura.

Aree di intervento

Le aree di intervento sono quelle della gestione digitale dell’impresa, dell’utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, del risparmio dell’acqua e della riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, dell’utilizzo di sottoprodotti. Insomma, si tratta di una vera e propria rivoluzione tecnologica, che porterà l’agricoltura italiana nel futuro.

  • La gestione digitale dell’impresa, attraverso l’utilizzo di software, applicazioni, piattaforme e infrastrutture 4.0;
  • l’utilizzo di macchine, attrezzature e impianti innovativi, come soluzioni robotiche e sensoristica;
  • il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, attraverso l’adozione di pratiche agricole sostenibili e l’utilizzo di sottoprodotti;
  • la partecipazione a programmi di ricerca e sviluppo o a reti d’impresa, per favorire la collaborazione tra gli operatori della filiera agroalimentare.

Le imprese che vogliono accedere al fondo devono presentare piani di investimento che prevedano almeno una delle tipologie di intervento sopra elencate. Le imprese in questione devono effettuare investimenti in innovazione tecnologica per una spesa minima di 70.000 euro e di massimo 500.000 euro. Per il settore pesca il limite minimo degli investimenti è 10.000 euro.

Gli agromeccanici sono figure professionali qualificate e aggiornate, che devono essere in grado di proporre ai loro clienti soluzioni innovative basate sull’agricoltura di precisione, le minime lavorazioni del terreno, le energie rinnovabili e la digitalizzazione. Grazie al Fondo per l’innovazione in agricoltura, potranno rinnovare la propria offerta di servizi e aumentare la propria competitività sul mercato.

Per le Imprese agromeccaniche il contributo concedibile è quantificato secondo la seguente tabella:

Importo ammissibile per cui si
chiede il contributo
Percentuale
massima di
contributo
fino a 100.000100%
da 101.000 a 200.00090%
da 201.000 a 300.00080%
da 301.000 a 500.00070%

Sono ammissibili gli investimenti in:

  1. Macchine e strumenti per l’agricoltura aventi i requisiti della 4.0
  2. Macchine mobili non stradali per l’agricoltura e la zootecnia (con motore elettrico)
  3. Macchine per la zootecnia, aventi i requisiti della 4.0
  4. Trattrici agricole, aventi i requisiti della 4.0 (in tal caso dovrà essere presentato il certificato di rottamazione del bene sostituito)

Gli aiuti concessi possono essere cumulati con altri aiuti di Stato, compresi gli aiuti «de minimis». I beni oggetto dell’agevolazione sono vincolati all’esercizio dell’attività per un minimo di 5 anni.

Per accedere al Fondo, gli agromeccanici devono presentare piani di investimento che prevedano almeno una delle tipologie di intervento sopra elencate. Le domande possono essere inviate in modalità telematica tramite il portale ISMEA (l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) Investe, dove da metà settembre saranno disponibili tutte le informazioni utili sulle modalità e i requisiti di partecipazione.

Il Fondo per l’innovazione in agricoltura rappresenta una grande opportunità per gli agromeccanici che vogliono rinnovare la propria attività e accompagnare gli agricoltori verso un nuovo modo di fare agricoltura. Si tratta di un incentivo a investire in conoscenza, tecnologia e sostenibilità, per contribuire alla crescita del settore agroalimentare italiano, che è uno dei pilastri della nostra economia.
Non lasciamoci sfuggire questa occasione. Il governo Meloni ha dimostrato ancora una volta di essere vicino alle esigenze degli imprenditori italiani, soprattutto quelli più colpiti dalla crisi. Il Fondo per l’innovazione in agricoltura è una manna dal cielo per gli agromeccanici. Approfittiamone.

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