Un Pnrr più agricolo

Di   16 Agosto 2023

Il governo ha deciso di modificare il Piano nazionale di ripresa e resilienza, aumentando le risorse per il settore agroalimentare, che soffre per la crisi economica e climatica. Il ministro dell’agricoltura LOLLOBRIGIDA ha ottenuto 2,5 miliardi in più per finanziare gli accordi di filiera, la logistica e le misure agricole, che serviranno a sostenere la produzione e la qualità del made in Italy. Inoltre, è stato introdotto un nuovo capitolo dedicato all’innovazione tecnologica e alla transizione ecologica, con 400 milioni per l’efficientamento energetico e il risparmio idrico.

Le modifiche sono state accolte con favore dalle organizzazioni agricole, che ringraziano il governo MELONI per aver ascoltato le loro richieste. Al contrario, il presidente di ANBI VINCENZI critica il definanziamento di alcuni progetti per la prevenzione del rischio idrogeologico, che considera una sconfitta per il paese, soprattutto dopo i recenti eventi calamitosi.

In sintesi

  • Il PNRR prevede una dotazione complessiva di 7,1 miliardi di euro per l’agricoltura, suddivisi in quattro componenti: sviluppo della logistica (800 milioni), parco agrisolare (1,5 miliardi), innovazione e meccanizzazione (500 milioni) e investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo (880 milioni). A questi si aggiungono i 2,5 miliardi per i contratti di filiera e i 400 milioni per l’efficientamento energetico https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17911.
  • Il parco agrisolare è una misura che prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. L’obiettivo è quello di ridurre la dipendenza energetica delle imprese agricole e aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili https://openpnrr.it/tema/agricoltura/.
  • I contratti di filiera sono strumenti che favoriscono la collaborazione tra gli operatori della filiera agroalimentare, dalla produzione alla trasformazione alla distribuzione. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità dei prodotti, la tracciabilità delle materie prime, la riduzione degli sprechi e dei costi intermedi.

    Il rischio idrogeologico

    Si tratta di una minaccia costante per il territorio italiano, che negli ultimi anni ha subito diverse alluvioni e frane che hanno causato danni ingenti alle infrastrutture e alle attività economiche. Il PNRR prevedeva originariamente un finanziamento di 2 miliardi di euro per la gestione del rischio idrogeologico, ma successivamente è stato ridotto a 713 milioni.