La salute del suolo passa dalle Ngt

Di   6 Luglio 2023

Per l’Europa le nuove tecniche genomiche (Ngt) sono strumenti innovativi che aiutano ad aumentare la sostenibilità e la resilienza del nostro sistema alimentare. Parte da questa premessa la proposta per la prima legislazione dell’Ue sul suolo

A Bruxelles si lavora a una legge sul monitoraggio del suolo per avere entro il 2050 suoli sani. La legge riguarderò anche la normativa sulla gestione sostenibile del suolo e affronta situazioni di inaccettabili rischi per la salute e l’ambiente dovuti alla contaminazione del suolo. La proposta passerà da un uso sicuro delle nuove tecniche genomiche, per:

  • lo sviluppo di colture resistenti ai cambiamenti climatici
  • la riduzione dell’uso di pesticidi chimici
  • disporre di sementi più sostenibili, di alta qualità e diversificate e materiale riproduttivo per piante e foreste
  • ridurre i rifiuti alimentari e tessili
  • un uso più efficiente delle risorse naturali
  • un’ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra

L’obiettivo è portare benefici economici, sociali, sanitari e ambientali a lungo termine a tutti

Garantendo risorse naturali più resilienti, le nuove norme sostengono in particolare le persone che vivono direttamente della terra e della natura. Contribuiranno alla prosperita’ delle zone rurali, alla sicurezza alimentare, a una bioeconomia resiliente e fiorente, porranno l’Ue in prima linea nell’innovazione e nello sviluppo e contribuiranno a invertire la perdita di biodiversità e a prepararsi alle conseguenze del cambiamento climatico.

Lo stato di salute dei suoli in Europa

Il 60-70% dei suoli nell’Ue é attualmente malsano. Inoltre, un miliardo di tonnellate di suolo viene spazzato via ogni anno a causa dell’erosione, il che significa che lo strato superiore fertile rimanente sta scomparendo rapidamente.

I costi associati al degrado del suolo sono stimati in oltre 50 miliardi di euro all’anno. La proposta per la prima legislazione dell’Ue sui suoli fornisce una definizione armonizzata di salute del suolo, mette in atto un quadro di monitoraggio completo e coerente e promuove la gestione sostenibile del suolo e la bonifica dei siti contaminati.

L’obiettivo finale è ottenere suoli dell’Ue sani entro il 2050, in linea con l’ambizione dell’Ue relativa all’inquinamento zero.

I dati sul suolo sosterranno l’innovazione, le soluzioni tecnologiche e organizzative, in particolare nelle pratiche agricole. Aiuterà gli agricoltori e altri proprietari terrieri ad attuare i metodi di trattamento più appropriati e li aiuterà ad aumentare la fertilità del suolo e le rese, riducendo al minimo il consumo di acqua e nutrienti.

Inoltre, questi dati miglioreranno la nostra comprensione delle tendenze in materia di siccità, ritenzione idrica ed erosione, rafforzando la prevenzione e la gestione dei disastri.

Suoli sani e dati migliori forniscono ulteriori opportunità di reddito per agricoltori e gestori del territorio, che possono essere ricompensati per l’agricoltura basata sul carbonio, ricevere pagamenti per i servizi ecosistemici o per aumentare il valore dei suoli sani e del cibo prodotto su di essi.

Non obblighi ma incentivi e “chi inquina paga”

La proposta della Commissione europea non impone alcun obbligo diretto ai proprietari e ai gestori dei terreni, compresi gli agricoltori. Gli Stati membri definiranno pratiche positive e negative per la gestione del suolo. Definiranno inoltre misure di rigenerazione per riportare i suoli degradati a uno stato sano, sulla base delle valutazioni nazionali della salute del suolo.

La proposta chiede inoltre agli Stati membri di affrontare i rischi inaccettabili per la salute umana e l’ambiente dovuti alla contaminazione del suolo, guidati dal principio ‘chi inquina paga’. Gli Stati membri dovranno identificare, indagare, valutare e bonificare i siti contaminati.

Il ruolo dell’innovazione

Le nuove tecnologie possono contribuire a rafforzare la resilienza sia per l’agricoltura che per i terreni forestali e proteggere i raccolti dagli effetti del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e del degrado ambientale. Le nuove tecniche genomiche (Ngt) sono strumenti innovativi che aiutano ad aumentare la sostenibilità e la resilienza del nostro sistema alimentare, scrive la Commissione.

Le Ngt consentono di sviluppare varietà vegetali migliorate, resistenti al clima, resistenti ai parassiti, che richiedono meno fertilizzanti e pesticidi e possono garantire rese più elevate, contribuendo a dimezzare l’uso e il rischio dei pesticidi chimici e riducendo la dipendenza dell’Ue dalle importazioni agricole. Nella maggior parte dei casi, queste nuove tecniche portano a modifiche più mirate, precise e rapide rispetto alle tecniche convenzionali, mentre coltivano un raccolto che è lo stesso che si sarebbe potuto ottenere con tecniche classiche come la selezione dei semi e l’incrocio.

La proposta della Commissione

Stabilire due categorie di piante ottenute da Ngt:

  1. piante Ngt paragonabili a piante naturali o convenzionali,
  2. piante Ngt con modificazioni più complesse

Entrambe le categorie saranno soggette a requisiti diversi per raggiungere il mercato tenendo conto delle loro diverse caratteristiche e profili di rischio.

Gli impianti della prima categoria dovranno essere notificati.
Le piante della seconda categoria passeranno attraverso il processo più ampio della direttiva sugli Ogm.

Inoltre:

  • Incentivare lo sviluppo degli impianti verso una maggiore sostenibilità;
  • garantire la trasparenza su tutte le piante Ngt sul mercato dell’Ue (ad esempio, attraverso l’etichettatura delle sementi);
  • offrire un solido monitoraggio degli impatti economici, ambientali e sociali dei prodotti Ngt.

Meno burocrazia ma più varietà per l’industria sementiera

Il settore europeo delle sementi è il più grande esportatore nel mercato globale delle sementi (20% del mercato globale con un valore stimato di 7-10 miliardi di euro e 7.000 aziende per lo più pmi). E’ importante che la legislazione sia al passo con l’evoluzione della scienza. Questa proposta aggiornerà e semplificherà le norme attuali, alcune delle quali hanno più di 50 anni.

Il regolamento proposto sulla produzione e la commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale e forestale aumenterà la diversità e la qualità di sementi, talee e altro materiale riproduttivo vegetale (mpr). garantiranno rese stabili grazie a varietà vegetali a prova di futuro attraverso test di sostenibilità (ad esempio, resistenza alle malattie). Le sementi si adatteranno anche meglio alle pressioni del cambiamento climatico e contribuiranno a preservare la diversità genetica delle colture coltivate e contribuiranno a garantire la sicurezza alimentare.

La proposta ridurrà la burocrazia e aumenterà l’efficienza e l’efficacia dei sistemi di registrazione e certificazione. per i materiali riproduttivi forestali, aiuteremo a garantire che l’albero giusto sia piantato nel posto giusto in modo che le foreste si adattino meglio ai cambiamenti climatici.

Miglioramento genetico contro spreco alimentare

Il miglioramento genetico degli alberi consente di accelerare l’adattamento ai cambiamenti climatici delle foreste, garantendo così la loro continua produttività in futuro. Quasi 59 milioni di tonnellate di cibo (131 kg/abitante) vengono sprecate ogni anno nell’Ue, con un valore di mercato stimato di 132 miliardi di euro. Oltre la metà dello spreco alimentare (53%) è generato dalle famiglie, seguite dal settore di trasformazione e manifatturiero (20%).

La lotta allo spreco alimentare è una tripla vittoria: risparmia cibo per il consumo umano e quindi contribuisce alla sicurezza alimentare. Aiuta aziende e consumatori a risparmiare denaro e riduce l’impatto ambientale della produzione e del consumo di cibo.

Per accelerare i progressi dell’Ue, la Commissione propone che, entro il 2030, gli Stati membri riducano gli sprechi alimentari del 10%, nella trasformazione e nella produzione, e del 30% (pro capite), congiuntamente al dettaglio e al consumo (ristoranti, servizi di ristorazione e famiglie).

I prossimi passi della proposta

Tutte queste proposte saranno ora discusse dal Parlamento europeo e dal Consiglio nell’ambito della procedura legislativa ordinaria. “Il nuovo regolamento ha il potenziale di aprire la strada alle tecniche di evoluzione assistita (tea), che rappresentano l’insieme delle tecniche d’innovazione genetica impiegate per rendere le piante più resistenti, senza ricorrere a metodi che portino a organismi geneticamente modificati”, ha commentato l’europarlamentare Herbert DORFMANN, coordinatore del partito popolare europeo in commissione agricoltura.

Marco Renato Menga