L’Europa si confronta sul glifosato… ancora

Di   26 Settembre 2023

Si cerca una via di mezzo tra agricoltura e ambiente: si va verso il rinnovo dell’autorizzazione fino al 2033

L’Europa si interroga: il glifosato, l’erbicida più usato e più dibattuto al mondo, potrà continuare a essere spruzzato sui campi per altri dieci anni? La commissione europea ha infatti proposto agli stati membri di rinnovare l’autorizzazione di questo prodotto, che scade il 15 dicembre 2023, fino al 2033. Una decisione che non è ancora definitiva, ma che riflette il tentativo di trovare una via di mezzo tra le esigenze dell’agricoltura e quelle dell’ambiente.

Il glifosato è un diserbante che uccide le erbe infestanti con cui viene a contatto. E’ stato inventato dalla Monsanto negli anni ’70 e commercializzato con il nome di Roundup. Da allora, il suo uso si è diffuso in tutto il mondo, soprattutto in combinazione con le colture geneticamente modificate resistenti al glifosato, anch’esse brevettate dalla Monsanto.

Oggi il glifosato, non più coperto da brevetto, è il principio attivo di oltre 750 prodotti fitosanitari autorizzati in Europa. Ma il glifosato non è solo un erbicida. E’ anche un prodotto controverso, che ha suscitato negli anni numerose polemiche e studi scientifici. Il glifosato è stato accusato di essere cancerogeno, perturbatore endocrino e contaminante ambientale. Ma queste accuse sono state smentite o ridimensionate da diverse autorità sanitarie, come l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che hanno stabilito che il glifosato non presenta rischi inaccettabili per la salute umana e l’ambiente.

Di fronte a questi dati, molti paesi hanno deciso di mantenere o ampliarne l’uso. In Europa, alcuni stati membri, come l’Italia, la Spagna e la Polonia, hanno sostenuto la proposta della commissione europea. Altri, come la Germania e i Paesi Bassi, hanno espresso dubbi o perplessità. Ma la maggioranza degli stati membri si è schierata a favore del glifosato, che ha sempre dimostrato la sua efficacia e innocuità.

La commissione europea ha cercato di tenere conto delle prove scientifiche obiettive e delle richieste dei cittadini, che nel 2017 hanno presentato una petizione con oltre un milione di firme per chiedere il mantenimento del glifosato. Ha cercato anche di rispettare il principio di precauzione, che impone di autorizzare una sostanza quando esistono prove della sua sicurezza. Ha cercato infine di imporre alcune condizioni e restrizioni per l’uso del glifosato, al fine di evitare possibili effetti negativi sull’ambiente e sulla biodiversità.

La commissione europea ha però dovuto fare i conti anche con le lobby delle multinazionali del settore agrochimico, che fanno pressioni e propaganda per eliminare il glifosato. Economico e potente, il glifosato è infatti una spina nel fianco per queste aziende, che vogliono controllare il mercato dei semi e dei pesticidi. Inoltre è uno strumento di libertà per le popolazioni rurali dei paesi in via di sviluppo, che possono scegliere le colture più adatte alle loro esigenze e ai loro territori.

L’Europa si confronta sul glifosato e cerca una via di mezzo tra agricoltura e ambiente. Cerca una via di mezzo tra le esigenze dei produttori convenzionali, che usano il glifosato per aumentare la produttività e ridurre i costi, e quelle dei produttori biologici, che non usano il glifosato ma altri metodi naturali o di sintesi, come il rame, che hanno anch’essi dei pro e dei contro. Cerca una via di mezzo tra le aspettative dei consumatori, che vogliono alimenti abbondanti e di qualità, e le preoccupazioni dei cittadini, che vogliono proteggere la salute e l’ambiente.

L’Europa deve trovare una via di mezzo sul glifosato e su tutte le questioni che riguardano l’agricoltura. Deve trovare una via di mezzo che sia basata sulla scienza e non sull’ideologia o interessi mercantili di pochi. Deve trovare una via di mezzo che sia equa e sostenibile. Deve trovare una via di mezzo che sia in linea con i suoi valori e i suoi obiettivi.

di Marco R Menga