Revisione macchine agricole, la storia si ripete

Di   26 Settembre 2019

Senza decreto attuativo non si può partire. Il nodo officine e incentivi per la rottamazione

Non accenna a migliorare la situazione relativa alla revisione delle macchine agricole e operatrici, con i proclami del mondo politico e amministrativo che si scontrano con la realtà della mancanza di un decreto attuativo che possa sbloccare definitivamente la questione.
Nel frattempo, si va avanti a colpi di rinvii che spostano le date limite entro le quali ipoteticamente andrebbero effettuate le revisioni dei mezzi:

«Siamo alle solite – spiega il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari – dopo gli appelli pubblici di tutte le associazioni, comprese quelle agricole. Nonostante l’evidente interesse di concessionari e costruttori. Nonostante i dati dell’Inail che certificano la necessità del provvedimento per la sicurezza di migliaia di lavoratori agricoli, le nuove scadenze (comunque necessarie, vista l’impossibilità di rispettare quelle vecchie) danno la sensazione di trovarsi in un film già visto. Il rinvio lascia parzialmente tranquilli gli operatori che ogni giorno lavorano con i mezzi in questione, ma evidenzia una volta di più la mancanza di volontà politica di risolvere in maniera definitiva questa faccenda. La revisione non è diversa da altri casi come la cimice asiatica, la xylella o, per uscire dal settore agricolo, la mancata firma del deceto attuativo dell’obbligatorietà dei seggiolini salva bebé: l’inerzia della politica crea danni spesso irreversibili. Non è possibile andare avanti così, chiediamo alle nuove ministro Teresa Bellanova e Paola De Micheli che venga fatta chiarezza una volta per tutte”.

L’ultimo decreto si limita, inftti, a spostare in avanti le scadenze della revisione, fissate ora al 30 giugno 2021 per i mezzi immatricolati entro il 31 dicembre 1983, al 30 giugno 2022 per quelli immatricolati dal 1° gennaio 1984 al 31 dicembre 1995, al 30 giugno 2023 per quelli immatricolati dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2018 e a dopo 5 anni entro la fine del mese di prima immatricolazione per quelli immatricolati dopo il 1° gennaio 2019: “Aggiornare il parco macchine è fondamentale – conclude Tassinari – il numero di veicoli che andrebbero revisionati è altissimo, si parla di oltre 2 milioni in tutta Italia. Non nascondiamo le difficoltà economiche legate all’acquisto di nuove macchine e la necessità di implementare il numero di officine autorizzate. Ma con i dovuti incentivi per la rottamazione, la revisione si può fare e i contoterzisti sono pronti”.