Impresa al centro

Di   27 Marzo 2019

L’editoriale del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti su Mondo agricolo di marzo

Ci stiamo avvicinando a due appuntamenti cruciali a livello europeo per la nostra agricoltura: le elezioni del Parlamento a fine maggio e l’insediamento della nuova Commissione il prossimo mese di novembre. Cruciali perché l’agricoltura dipende sempre di più dalle politiche europee, oltre che da quelle regionali.
Sembra ormai scontata una proroga della normativa vigente sulla Pac. Il negoziato sul “post 2020 ” sarà dunque chiuso con i triloghi, a cui parteciperanno, con i ministri agricoli, il nuovo Parlamento e la nuova Commissione, su cui fin d’ora confidiamo. Ma dovremo, comunque, continuare a batterci, ora forzando le alleanze strette con le principali Organizzazioni professionali degli altri Paesi membri produttori di derrate agricole, come la francese Fnsea, la tedesca Dbv e la spagnola Asaja, e cercandone di nuove, perché la nostra posizione in merito alle proposte presentate dalla Commissione nel giugno dello scorso anno venga tenuta nella debita considerazione. Mantenimento del budget destinato all’agricoltura e centralità dell’impresa devono rimanere i punti cardine della prossima riforma. E tutto questo nell’ambito dell’approvazione del quadro pluriennale 2021- 2027, che animerà il dibattito durante l’anno in corso.
L’impresa dovrà essere posta anche al centro delle politiche nazionali, per un’agricoltura forte, innovativa, sostenibile e competitiva, proiettata sui mercati internazionali. Per questo abbiamo chiesto al ministro Gian Marco Centinaio e a tutto il governo un piano strategico per l’agroalimentare che ci permetta di uscire dalle emergenze e di guardare in maniera programmatica e con fiducia al futuro. E, devo dire, che aperture positive in questa direzione sono arrivate.
Centralità dell’impresa che Confagricoltura ha nel suo Dna e intorno alla quale si muove tutta la sua attività, a livello nazionale e territoriale, e che è stata recentemente ribadita e rafforzata con alcune modifiche del nostro statuto che vanno nella direzione di più efficiente organizzazione, con il fine ultimo di tutelare l’imprenditore e la sua libertà di fare impresa. Per crescere insie
me.

Massimiliano Giansanti

Confagricoltuta esce da Farm Europe

“La collaborazione pluriennale con Farm Europe, in particolare per l’organizzazione dei tre global food forum, ha costituito un’esperienza innovativa e certamente positiva, che ha consentito di affrontare con competenza temi di grande rilevanza per l’agroalimentare italiano in un contesto europeo”, afferma la Confagricoltura, che ritiene, tuttavia, “che sia arrivato il momento di chiudere questa fase, rivedere e riorientare la propria azione a livello comunitario, modificando e consolidando l’azione di lobbying”. l’organizzazione degli imprenditori agricoli “ritiene, quindi, esaurito questo percorso ed annuncia la fine della collaborazione con il think tank Farm Europe”. “Il presidente GIANSANTI e la giunta di Confagricoltura ringraziano il presidente e i membri del think tank per la collaborazione di questi anni”, conclude l’organizzazione.

Entra Coldiretti

La Coldiretti – informa un comunicato stampa – “ha deciso di aderire dal 1° aprile 2019 a Farm Europe il think tank multiculturale sull’economia e il settore agricolo in europa; l’accordo è stato siglato tra il presidente nazionale di Coldiretti Ettore PRANDINI e da Yevs MADRE, il presidente di Farm Europe”. “L’obiettivo è contribuire alla creazione di una rete di confronto sui temi centrali dell’agricoltura e dell’alimentazione in una fase cruciale per il futuro della ue con le prossime elezioni del parlamento europeo, la riforma della politica agricola comune e il budget dell’Unione”, spiega la Coldiretti. “Ambiente, agricoltura, cibo, energia e commercio sono i settori di studio nei quali si muoverà l’alleanza con farm europe per sviluppare soluzioni e proposte per i leader ue in modo da costruire strategie multilaterali in grado di generare nuovi posti di lavoro e vincere la sfida del rilancio politico ed economico dell’unione in un momento di generale frenata del pil dei paesi membri”, prosegue la Coldiretti. “La strategica intesa fra Coldiretti e Farm Europe permette di condividere il meglio delle conoscenze e delle esperienze con un approccio multisettoriale in grado di generare vantaggi e opportunità lungo tutta la filiera: dalla produzione all’industria, dalla distribuzione ai consumatori”, conclude la Coldiretti.

Fonte: Agrapress del 25 marzo 2019