Robot fra i filari

Di   1 Dicembre 2020

Con le applicazioni della robotica il lavoro nei vigneti si fa più agevole

C’è il progetto Horizon Bacchus dell’Università di Torino che prevede una piattaforma robotizzata per l’ispezione attiva e la raccolta del prodotto nelle aree viticole. Ma è solo una delle prospettive dell’incorporazione della robotica nella produzione di uva, che potenzialmente potrebbe migliorare sensibilmente le condizioni di lavoro degli imprenditori e degli operai agricoli.

I sistemi intelligenti, infatti, stanno diventando la soluzione per indirizzare le produzioni verso l’agricoltura di precisione. Per esempio la georeferenziazione dei vigneti, con la possibilità di effettuare ispezioni agrometeorologiche e anche visive sullo stato sanitario delle coltivazioni, e la raccolta intelligente )e dunque meccanizzata, automatizzata e selettiva) possono già fornire un notevole miglioramento al prodotto raccolto.

Il progetto si pone l’obiettivo di migliorare le prestazioni dei robot per contenere la diffusione delle malattie con minori trattamenti, controllare lo sviluppo dei funghi con raggi UV sulla fila (in collaborazione con l’azienda norvegese Sagarobotics che ha già sviluppato il robot Thorvald), controllare meccanicamente le infestanti sulla fila, diradare i grappoli ammuffiti, selezionare e diradare i grappoli in vendemmia prelevando solo il prodotto con un certo grado di maturazione e sanità.

“Tuttavia, per raggiungere questo tipo di automazione, sono necessari progressi significativi per quanto riguarda le capacità cognitive e meccatroniche dei robot. Il sistema robotico mobile intelligente BACCHUS – spiega il professor Remigio Berruto dell’Università di Torino – si pone anche l’obiettivo di riprodurre le operazioni di raccolta a mano, operando in modo autonomo in quattro diversi livelli: eseguire la navigazione robotizzata con garanzia di qualità delle prestazioni al fine di ispezionare le colture e raccogliere dati dalla zona agricola attraverso un sistema di analisi della maturazione; eseguire operazioni di raccolta bi-manuale con la necessaria “finezza”, utilizzando una piattaforma robotica modulare; adattare la pinza robot alla geometria delle diverse colture; presentare capacità cognitive avanzate e capacità decisionali”.

Dalla Francia un robot-trattore per i vigneti

L’azienda francese Vitibot è a una fase di svuluppo più avanzata. La società accelerare la produzione di Bakus, il suo robot-trattore a telaio sopraelevato destinato ai lavori viticoli. Pesa 2 tonnellate, le sue dimensioni sono pari a 3×1,75 m per un’altezza di 1,65 m, è equipaggiato con tutto il necessario per operare in sicurezza sia di giorno sia di notte e dotato di una piattaforma sensoriale in grado di identificare le sole aree dove intervenire con varie tipologie di attività come trattamenti delle piante o del terreno circostante alle viti.

A bordo troviamo un motore elettrico brushless alimentato da un pacco batterie da 80 kWh, sufficiente per offrire velocità massima di 6 km/h ed ampia autonomia compresa tra le 10 e le 12 ore, a seconda dei lavori svolti.

Vitibot ha lanciato una seconda raccolta fondi da 11 milioni di euro tra i suoi finanziatori storici, la maggioranza dei quali sono dei professionisti del vino, tra cui grandi case dello champagne. “Nel 2018, la prima raccolta fondi ci ha permesso di perfezionare il prototipo e produrre una prima serie di quattro macchine”, spiega Bernard Boxho, direttore generale di Vitibot. Attualmente l’impresa ha già venduto una quindicina di macchine e l’obiettivo della nuova raccolta di capitali è passare a una produzione industriale di Bakus, il cui obiettivo è la riduzione dei prodotti fitosanitari e il rafforzamento della sicurezza degli operatori. La società’ ha un impianto a Reims di 4000 mq e una cinquantina di dipendenti, di cui trenta ingegneri.