Sarà una blockchain economy?

Di   7 Luglio 2020

Secondo uno studio condotto da Coin Telegraph, testata online specializzata in tematiche Blockchain, e VeChain, azienda che fornisce soluzioni basate su Blockchain, la tracciabilità condotta grazie all’interazione fra Blockchain e IoT potrebbe portare a un risparmio annuale complessivo di 100 miliardi di dollari all’intero settore alimentare, a livello mondo, grazie in particolare alla riduzione degli sprechi, dei furti interni e delle vendite di prodotti contraffatti. Inoltre profetizza che entro il 2027, 300 miliardi di dollari di cibo sarà tracciato utilizzando Blockchain e IoT

La mancanza di trasparenza e responsabilità nella catena di approvvigionamento dell’industria alimentare globale costa miliardi di dollari all’anno. Per fare un esempio, si ritiene che fino al 20% delle vendite globali di vino siano contraffatte, per un valore di 6 miliardi di dollari.

Come tracciare i prodotti alimentari lungo la catena di approvvigionamento alimentare? Per primi IBM, Walmart, Carrefour hanno scelto la tecnologia blockchain. Ma cisono anche esperienze italiane come, solo per citarne una, quella degli aranci di Sicilia.

Blockchain e IoT (internet delle cose) devono però essere utilizzati in tandem perché senza sensori IoT in campo, in stalla o sui mezzi agricoli la catena (blockchain) della tracciabilità digitale si spezza e i dati non varranno più nulla, semplicemente perché fasulli come i diamanti etici (e non esistono miniere di diamanti con lavoro regolare e certificato).

Oggi soprattutto la grande distribizione si sta concentrando sulla blockchain. Bene, il mondo agricolo deve ribellarsi a ogni tentativo di posizionare il valore aggiunto della tracciabilità troppo a valle e quando un prodotto raggiunge una cella frigorifero è già troppo tardi perché il valore della catena di approvvigionamento non nasce da lì.

I dati necessari per assicurare la genuinità, la freschezza e la qualità generale di un alimento possono arrivare solo da una gricoltire e da un contoterzista che lavorano in tandem. Se è vero che grazie alle tecnologie digitali l’industria può risparmiare miliardi di dollari, acquista importanza il ruolo dei produttori agricoli.

Arseniy Dain, CEO of Cointelegraph Consulting,, ha affermato: “Stimiamo che le soluzioni IoT basate su blockchain possano ridurre i costi annuali di 70 miliardi di dollari per l’industria alimentare a livello globale e creare fino a 47 miliardi di dollari in aumento del fatturato. Inoltre, prevediamo soluzioni per ridurre le potenziali perdite dovute ai rischi per la sicurezza alimentare da 12 a 14 miliardi”.

Aggiunfe Sunny Lu, CEO di VeChain, ha dichiarato: “Dalla nostra esperienza nel settore alimentare internazionale e piattaforme di tracciabilità su larga scala, l’introduzione della tecnologia blockchain nella catena del valore alimentare applica un regime di benefici a lungo termine all’intero modello di business”.

Non dubitiamo che tali dati siano corretti e che non si tratti di una bolla finanziaria. Il punto è però un altro, il pallino è nelle mani di agricoltori e contoterzisti. Se vuole la GdO può però dare una mano, finanziando lo sviluppo di tecnolgie digitale in campo.